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Comitato "No Fanghi": sono venuti meno i presupposti dell'accordo

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 07 maggio 2008

Il Sindaco Anselmi non risponde alle domande del Comitato No Fanghi. Di tutto parla meno che dei rifiuti industriali di Bagnoli. Lo comprendiamo, perchè sarebbe costretto ad ammettere che i presupposti dell’accordo sono venuti meno. E' vero o no che l'intesa del 21 dicembre 07 prevedeva come condizione la stipula di un ulteriore accordo per Piombino entro 4 mesi e che i 4 mesi sono passati senza che ciò sia stato rispettato? E’ vero o no che il 15 Febbraio 2008 il Sindaco affermava: “Dal Ministero dello Sviluppo c’è la volontà di rispettare i tempi definendo il nuovo accordo entro la fine di marzo”. E vero o no che il 7 Marzo 2008 lo stesso Sindaco affermava a proposito dello stesso argomento: “Al massimo entro il 10 aprile, cioè prima delle elezioni”. E’ vero o no che il 2 Aprile 2008 il Sindaco diceva: “Comunque, anche se non firmiamo prima delle elezioni l’accordo…”. E' vero o no che sono venuti meno i presupposti dell'emergenza di Bagnoli sui quali si fonda l'architettura dell'intero progetto? Il Sindaco sicuramente era a conoscenza dell'ordinanza del Presidente del Consiglio del 1° febbraio che dichiarava la cessazione dell'emergenza. Perché non l'ha resa nota? Risponda precisamente a queste domande. Chiarisca una volta per tutte le ragioni per le quali a luglio 2007 era pronto a firmare un accordo che prevedeva -a partire dallo scorso autunno- di stoccare e trattare a Piombino 2,6 milioni di mc. di fanghi (tra cui oltre 500.000 pericolosi) senza sapere come e dove farlo. Se questo scenario è stato cancellato lo si deve prima di tutto alla reazione dei cittadini di Piombino e al Comitato No Fanghi. Essi hanno subito ben compreso che dietro quell'intesa si nascondeva un pericolo grave per le già precarie nostre condizioni ambientali e per il futuro dello sviluppo del porto. Restano invece attuali, come lo erano prima dell'accordo, i problemi della bonifica dei territori inquinati, dello sviluppo del porto, del risanamento delle industrie, della realizzazione della strada per il porto, della riqualificazione urbanistica. Temi che hanno una loro urgenza a prescindere dall'arrivo dei rifiuti di Bagnoli per i quali devono essere stanziate le risorse finanziarie necessarie con la necessaria trasparenza, senza scambi o operazioni sbagliate. La colmata di Bagnoli deve restare a Napoli per le esigenze del porto di Napoli e a Piombino servono risorse per le bonifiche, le infrastrutture e lo sviluppo del porto. Questa è la realtà con la quale il Comune deve confrontarsi, con serietà e competenza e senza tatticismi politici. Cosa pensa la Regione di tutto questo? Infine poniamo un’ ulteriore domanda e questa volta non solo al Sindaco di Piombino. E’ vero o no che l’autorizzazione alla firma dell’accordo fu data con un odg del Consiglio comunale che vincolava la firma al presupposto di un secondo accordo, da stipulare entro 4 mesi dal primo, per risolvere i problemi legati alle bonifiche a terra delle aree industriali? Visto che questa condizione non si è verificata cosa dicono i firmatari dell’odg e cioè PD, Gruppo Misto, SD, Verdi, AN?


piombino acciaierie

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