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Controcopertina: La sinistra tra passato e presente, tra nanogrammi e tonnellate

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 29 aprile 2008

Da più parti, nei blog elbani, vedo che si elevano ululati contro quel disgraziato di Tiro Fisso. Eppure, almeno qualcuna di queste parti, dovrebbe avere dimestichezza con i corsivi del mitico fortebraccio. Ma.......pazienza, sarà il segno dei tempi. Brutti tempi. Dove la smemoratezza sembra regnare sovrana sotto tutte le latitudini. destra, centro, centrosinistra e sinistra. Volendo lasciar perdere le reiterate grottesche similitudini fra partigiani e ragazzi di Salò, di cui pure mallevadrice è stata la sinistra sedicente moderna, è davvero curioso come, dopo anche la botta di Roma, si continui imperterriti a far finta di nulla e si continui con le giugulatorie del pre-elezioni. Tanto che c'è da essere preoccupati più dell'analisi che del voto. Ma come? Un partito (il PD) che nasce per sfondare al centro (se non a destra) e non si accorge che dove voleva sfondare ha perso e che ha retto ( per quanto ha retto) con i voti della sinistra. E continua a rincorrere la destra sul suo terreno: sia sul fronte della sicurezza che delle politiche economiche. Ma come? Un annuncio di partito (subito abortito di nuova sinistra pensava di perdere a sinistra (e verso le formazioni con falce e martello) e invece ha perso quasi tutti i suoi voti alla sua destra. Eppure continua nella litania del simbolo e dell'ascolto della società poltiglia (Censis) e coriandolo (Bagnasco) chiamando antagonista tutto ciò che si muove nella società. Peggio: equivocando e scambiando i conflitti sociali (inesistenti) con i conflitti locali (attraversati -. anche- da egoismi prezzolati ). Non ci si rende conto che se l'esclusivo problema fosse quello dell'ascolto di una società spappolata, il mal di testa sarebbe assicurato. Insomma, dopo le legnate del voto, ci sarebbe da ridere se non fosse che, invece, c'è da piangere anche sull'analisi che ci viene presentata. E' di tutta evidenza che la sinistra si è persa fra chi pensa di rincorrere la destra sullo stesso terreno culturale (se non politico) e chi pensa che possa avere chance di governo, in questo Paese, una sinistra radicale e antagonista. La sinistra sedicente radicale e antagonista, in questo Paese, storicamente, non ha mai superato qualche punto percentuale. E dunque, se uno si dice e si pensa, e agisce, come radicale e antagonista si candida alla marginalità. E non si metta a frignucolare se questa si manifesta perchè è il precipuo frutto di ciò che ha seminato. Paragonare poi, il PCI ad una forza radicale e antagonista è bestemmiare sapendo di farlo. Il PCI è stata una grande forza nazionale, alternativa e progettuale. Non aspettava che gli altri parlassero per dire di no: elaborava, diceva quel che voleva e su quello si batteva. Ed erano gli altri a dedurre se, quel che voleva il PCI era contro questa o quell'altra cosa. Il PCI era forza rispettata perchè autonoma. Non subalterna né alla pancia né alla testa della società. E la rifondazione della sinistra, tutta, passa inesorabilmente e innanzitutto dalla ri-costruzione di una moderna cultura autonoma in grado di offrire un orizzonte e un progetto alla società del terzo millennio. E figuriamoci se questo progetto può essere rappresentato dalla paura (che c'è) contro l'immigrato o dalla paura (gonfiata dai media) contro i nanogrammi delle emissioni di un inceneritore che oscurano le megatonnellate prodotte dalle auto. La sommatoria delle paure e degli interessi frantumati nella società dei ceti non offre più rappresentanza: anzi la perde (vedi il voto alla Lega al nord e al Pdl al sud). E senza una ri-costruzione di una cultura autonoma non c'è forzatura organizzativistica che regga. Nè reggerà. Sia con il PD, sia con la SA. Può darsi (ma non è detto e non si sa per quanto) che la politica moderna della destra possa reggersi sul marketing. Di certo la politica di sinistra non può essere ridotta (come è ridotta) a marketing: nè quando ammicca ai valori di destra, nè quando blandisce i disvalori di Grillo e dei comitati. Eppure, di queste banalissime constatazioni, nelle analisi del dopo voto da parte dei partiti dell'ex unione non c'è traccia! Peggio per noi tutti!


comunisti firenze 75

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