Volutamente non sono entrato nel merito delle polemiche che hanno precededuto i festeggiamenti a Porto Azzurro, ma, adesso un paio di considerazioni voglio farle. Personalmente ritengo giusto l'invito di Davide esteso anche alle forze politiche che non si riconoscono in questa festa e condivido al 100% le motivazioni che lo hanno spinto a fare questo. Chi è morto per la liberazione del nostro paese dall'occupazione nazifascista lo ha fatto proprio per questo, per dare a ciascuno di noi la libertà di esprimere le nostre idee, per ridare democrazia ad un paese che da troppo tempo ne era privo. Non si capisce, però, la difficoltà di alcuni amministratori e politici di destra a festeggiare una ricorrenza così importante per il nostro paese. Sarà forse per quel cordone ombellicale con il fascismo mai reciso fino in fondo. Come ho sempre rigettato l'equazione sinistra=comunisti così rigetto con forza anche l'equazione destra=fascisti. Due grandi uomini, due capi di stato, sicuramente non di sinistra, hanno dedicato gran parte della loro vita alla lotta al nazifascimo, sto parlando di W. Churchill e C. DeGaulle. Nei loro Paesi, Inghilterra e Francia, esiste una destra che non ha problemi ha rivendicare le proprie radici antifasciste. Quanto ancora dovremo aspettare in Italia per avere una destra così? Il caso di Rio Marina poi è emblematico. Persino gli esponenti di un (sedicente) partito liberale come il PdL hanno disertato la manifestazione paesana. Non erano presenti ne gli amministratori che gravitano in quel partito ne gli esponenti politici. Da parte mia non ho avuto alcun problema nel battere le mani al discorso dell'on Bosi, soprattutto nei passaggi sui valori condivisi della nostra democrazia e della Costituzione Italiana. Così non si può dire per alcuni pezzi importanti della sua maggioranza che, evidentemente, non si ritrovano in quelle radici comuni, democratiche e antifasciste. Purtroppo. Dario Ballini PD Rio Marina Ci perdoni Ballini ma ci pare che il suo ragionamento soffra di una forte zoppia logica: equiparare le due "non partecipazioni" , ci pare assolutamente fuori luogo. Come il suo suo sodale longonese Ballini non capisce, o finge di non capire, che il metro di giudizio sui due disimpegni è proprio da correlare strettamente a quanto peraltro egli stesso afferma: che la Resistenza non fu una partita tra la destra e la sinistra ma tra democtrazia (leggi antifascismo) e fascismo. Tutto si gioca sul filo della coerenza (poichè la coerenza anche in politica non è un optional). E' stato incoerente da parte di Solforetti invitare ad una manifestazione antifascista non semplicemente la destra (di più o meno recente approdo alla condanna del fascismo) ma dei filo-fascisti orgogliosamente tali, è stata coerente la sinistra di Porto Azzurro a non partecipare ad una manifestazione viziata da quel grave errore. E' stato perfettamente coerente lui (Ballini) ad applaudire Bosi, ed incoerente la destra "istituzionale" piaggese a disertare la manifestazione. Circa la Resistenza e la Lotta di Liberazione (presa in blocco come fenomeno storico con le sue molte luci e qualche inevitabile ombra) non è consentito (dalla Costituzione in primis) fare equivalenze, tirare fuori teorie degli opposti estremi, cavarsela col cosiddetto "rispetto" che dovrebbe essere uguale per i caduti da una parte e dall'altra. Niente affatto, uguale deve essere la pietà umana, uguale il cordoglio per una vita troncata innaturalmente da quella bestialità che è la guerra, ma il rispetto "storico" se lo meritano (insieme alle vittime innocenti della barbarie nazi-fascista) quelli che liberarono l'Italia che persero la vita scientemente per la libertà, non è dovuto a quelli che, per non aver avuto il coraggio di ribellarsi o peggio per scelta caddero in difesa degli aguzzini dei popoli di Etiopia, Libia, Jugoslavia, Francia, Grecia, Russia etc., i "cattivi" tedeschi che pianificarono ed attuarono lo sterminio del popolo Ebraico e di quello Rom, degli omosessuali e degli handicappati, gli italiani "brava gente" che furono loro servi ed emuli, spinti dall'uomo del destino, che alle truppe italiane in Dalmazia disse: "Tra di voi ci sono delle brave persone, e questo a casa va bene, ma qui non sarete mai abbastanza assassini, ladri, stupratori per quanto è necessario" Ci scusi Ballini e ci scusino i lettori se ci siamo fatti prendere un po' la mano, ma crediamo fermamente che avesse ragione Brecht a scrivere, riferendosi alla bestia nazi-fascista " .. il ventre da cui è nato è ancora fecondo". E' la cultura della sopraffazione quel ventre, è la paura del diverso, è il chiudersi nei propri minimi egoismi quel ventre, è il qualunquismo, è il disimpegno sociale e politico, come lo è l'ignoranza della storia o il calare cortine pietose sulla storia.
Sandro Pertini