"Viste le notizie comparse a più riprese nei giorni scorsi su molti mezzi di informazione locali - precisa l'avvocato - in merito alla vicenda processuale del mio cliente, ritengo opportuno alcune precisazioni, alle quali Vi prego di voler dare adeguato risalto. In primo luogo, non risponde al vero che vi siano mai state ammissioni seppur parziali da parte di Luigi Valle, il quale neppur lontanamente ha mai affermato di aver avuto o cercato contatti fisici con la ragazza. In secondo luogo, non risponde al vero che la sentenza emessa preveda somme da corrispondere a titolo di provvisionale, cioè da corrispondere prima di un accertamento definitivo. Infine, vorrei sottolineare come il linciaggio morale attualmente in atto nei confronti di Luigi Valle sia quantomai ingiusto ed inopportuno, soprattutto in considerazione del fatto che siamo in cospetto di una sentenza non definitiva , avverso la quale nei prossimi giorni verrà presentato appello e chiunque, fino a prova contraria, deve ritenersi innocente! Sono personalmente convinto sia dell’innocenza del mio cliente, sia del fatto che la sentenza emessa dal giudice di prime cure è ingiusta e non coerente con le risultanze istruttorie, dalle quali non emerge affatto la colpevolezza del Valle. La stessa individuazione della pena di un anno e due mesi, così bassa e sproporzionata rispetto al minimo edittale, nonché l’assenza di una provvisionale, dimostrano come gli stessi Giudici non fossero esenti da dubbi. Sono in ogni caso fiducioso e sereno rispetto alla macchina della giustizia.” Avv. Giorgio Retali Per iniziare formuliamo le nostre scuse per l'errore in cui siamo stati indotti da informazioni parzialmente inesatte, in ordine alla provvisionale (richiesta dal P.M. ma non sentenziata dai giudici). Per il resto ci pare che parlare di linciaggio morale sia decisamente sopra le righe (almeno se ci si riferisce a quanto riportato dagli organi di informazione). Per quanto riguarda questa testata (ma ci pare che anche altri che ne hanno parlato non abbiano usato toni molto dissimili) al contrario il caso è stato trattato con molta sobrietà, non trascurando di segnalare lo stupore e l'incredulità diffusa tra la comunità piaggese circa la capacità di nuocere del Sig. Valle, né di mettere in risalto la differenza tra la condanna e le richieste dal PM, né ancora di riportare note decisamente positive sulla sua usuale condotta di cittadino. Personalmente, per il poco che conta, potremmo aggiungere che nelle rare occasioni in cui abbiamo avuto a che fare con la persona di che trattasi l'impressione ricavata era quella di trovarci al cospetto di un uomo mite e corretto. Ciò premesso abbiamo semplicemente (senza indulgere in compiacimenti cronachistici) riportato una vicenda giudiziaria per note essenziali. In linea generale (quindi per questo ed altri casi) riteniamo che ogni condanna pronunciata sancisca una sconfitta della comunità, quindi ci auguriamo che Valle, presunto innocente come ogni cittadino fino a sentenza contraria passata in giudicato, esca nel migliore dei modi da questa brutta storia. Brutta comunque perchè c'è purtroppo in questa vicenda anche una controparte del Valle e dell'avvocato, una minore le cui accuse sono state considerate attendibili in primo grado di giudizio, e che forse potrebbe sentirsi "linciata" pure lei, con la sua famiglia, da un dibattimento condotto in una sede inopportuna come i giornali. La verità è che da questa storia ci usciremo come comunità comunque male, perché "tertium non datur" o qualcuno tra di noi ha commesso violenza, o qualcuno tra di noi ha calunniato. Ai legali spetta il compito di sostenere le ragioni di chi è da loro patrocinato, agli informatori di informare (il più possibile correttamente) dei fatti di pubblico interesse. A tutti spetta di attendere serenamente le sentenze. Punto.
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