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Spiaggia del Cavo, 4 Condanne ma nessun compiacimento

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 06 luglio 2003

La recente sentenza per la spiaggia rossa di Cavo (Rio Marina) in cui uno sciagurato ripascimento dell'arenile, effettuato nel 1999 con scarti di miniera, inquinò le acque marine antistanti l'abitato, è una sentenza giusta che dovrebbe far riflettere anche altri amministratori ed altri progettisti. Questa è la posizione del WWF. Gli amministratori di Rio Marina del tempo sono stati condannati ad 8 mesi e 5000 euro di ammenda, e ad ancora di più (un anno e 7000 euro di ammenda) è stato condannato il progettista, che non era al suo primo rinascimento. Infatti già al Seccheto poco tempo prima il WWF gli aveva contestato i materiali usati per il ripascimento. Che poi fu fatto lo stesso. Assolti la Capitaneria di Porto ed i funzionari della Regione, quindi, e condannati gli amministratori. Un po' più forte la condanna per il progettista. Qualcuno ha detto che la condanna appare pesante. A nostro parere, e a quello di altre parti civili, il danno economico alla comunità cavese, se è per questo, risulta incommensurabilmente maggiore. Ma non è questo il punto. La sentenza di primo grado del processo del Cavo ci insegna per ora, in attesa dell'appello, che gli amministratori dovrebbero essere più coscienti di quali sono i limiti ambientali e giuridici entro i quali operano in una isola turistica come l'Elba. Che i progettisti possono essere più o meno all'altezza della situazione. Che il problema non è solo di trovare i finanziamenti per le opere pubbliche. Che la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. Che la responsabilità penale è personale. Che una firma messa su un atto vuol dire condividerlo, anche se uno passava di lì per caso o quasi. E scusate se è poco. Il WWF dell'arcipelago riscuoterà un rimborso per le spese sostenute nel giudizio, e questo potrà esserci utile, ma non c'è compiacimento in noi, avremmo preferito impegnarci su altri fronti, non nelle aule dei Tribunali. Non è però colpa delle associazioni ambientaliste se alcuni amministratori fanno l'esatto contrario di quello che gli ambientalisti dicono. Il resto è cronaca. E i problemi non sono solo a Rio.


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