Dal 9 aprile ad oggi, dunque in poco più di 15 giorni, sono state sabotate 16 gabbie messe dal Parco per la cattura dei cinghiali. E’ l'azienda agricola che ha avuto l'incarico dal Parco di gestire le catture degli ungulati che ce lo segnala. Il Parco ha, da quest’anno, avviato un nuovo sistema di gestione delle gabbie che permette un sicuro risparmio rispetto al passato e incentiva le catture. Non appena il Parco ha rimesso in funzione il meccanismo, attuando il piano di controllo degli ungulati con le gabbie, subito sono ripartiti gli atti di vandalismo che vanno certo a discapito di tutta la collettività in termini di spreco di denaro pubblico. I metodi sono vari: si va dallo spargimento di creolina o di canfora, al taglio della rete, al furto o danneggiamento della porta, fino all’utilizzo della gabbia come gabinetto. Senza contare che in alcune parti dell’isola bande organizzate e ben conosciute impediscono addirittura che le gabbie vengano installate. Questi atti di teppismo organizzato da amici dei cinghiali vanificano ogni sforzo dell’ente che sta impiegando danaro e risorse umane inutilmente. Gli agricoltori, i cittadini, gli albergatori, che vedono distrutti orti, vigne e giardini e che telefonano al parco per chiedere aiuto, devono sapere che è anche grazie a questi delinquenti che non si riesce ad ottenere i risultati sperati. Non è la prima volta che succedono queste cose e nessun Comune ha mai espresso solidarietà al Parco, mentre siamo sempre pronti a dire ai cittadini quale siano le responsabilità sull’emergenza ungulati e a criticare i sistemi usati. Occorre la collaborazione di tutti e in particolare dei Comuni che devono aiutarci a condannare e scoraggiare questi sabotaggi.
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