Torna indietro

Solforetti: un bieco tentativo di screditare questa iniziativa perchè organizzata dal PD - Elbareport: quello che evidentemente il segretario del PD longonese non ha capito

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 aprile 2008

la seconda volta che rispondo, questa volta a sinistra, ad obiezioni su questa iniziativa. Se la prima era una "polemica" da blog (da www.camminando.com, Pasqualino vs Davide Solforetti), questa merita una più approfondita analisi. Ho contattato un amico, simpatizzante del partito "La Destra", chiedendogli cortesemente di portare l'invito ad un responsabile per Porto Azzurro (se esiste), di cui ignoro il nome. Tale "deplorevole" atteggiamento nasce dal fatto che la festa della Liberazione è di tutti gli italiani e, che lo vogliano o no, è anche dei partiti di destra perché è proprio grazie a quel giorno che abbiamo un'Italia libera. Libera di pensare, libera di parlare, libera di creare, libera di criticare, libera a tal punto da glissare su partiti, formazioni sociali, persone, istituzioni che negano o preferiscono non ricordare questo giorno. Per questo vogliamo celebrare il 25 aprile per ricordare quei valori fondanti la nostra democrazia. Ma questo giorno è speciale, è inestirpabile dalla nostra cultura anche difronte a su citati atteggiamenti che non posso culturalmente e politicamente condividere. Anche "La Destra" deve ringraziare quel giorno, quelle persone che con il sangue hanno ridato dignità alla Nazione. Non penso debba esser io, ad escludere l'uno o l'atro partito ad un'iniziativa che cerca di diffondere e ricordare i valori della Resistenza, fondanti, lo ripeto nuovamente, l'intera Nazione. Sta alla propria coscienza, alla propria cultura, la decisione se partecipare o meno. Non chiederemo "chi hai votato a nessuno" dei pertecipanti, poiché il 25 aprile rappresenta la gestazione della nostra Democrazia, di questo nostro esser liberi. Per questi motivi, perché è una festa Nazionale, ci siamo comportati come si comportebbe un'isitituzione estendendo l'invito a tutti. Un invito, quello inviati ai partiti, a partecipare non certo a presiederla questa inizativa. Un giorno in cui inoltre ricorderemo alcuni drammi della guerra vissuti sulla pelle di allora ragazzi e ragazze longonesi. Ma tutto ciò, evidentemente, è stato ritenuto non abbastanza importante: il mio invito non può esser solo una formalità né tanto meno una provocazione, solo chi crede in questi valori può esser presente e quindi implicitamente se ne chiede un riconoscimento. La risposta ad un invito in forma privata ai segretaari dei partiti componenti la Sinistra Arcobaleno, che pur sapevo già dopo la chiamata avuta oggi con Martino Lanzi di Rifondazione Comunista, mi viene data per mezzo di un comunicato ufficiale. La Sinistra Arcobaleno se ne va, recita il titolo: e a mio parere sbaglia ancora una volta. La strada da percorrere per la sinistra in generale non è quella dell'isolamento, ma non mi permetto di dare lezioni a nessuno. Onguno si costruisce la propria storia ma questa mi sembra già vissuta: Democrazia proletaria che fa la rincorsa al Partito Comunista, Rifondazione che la fa al PDS, la mozione Mussi alla mozione Fassino, sino ad oggi dove si propone una nuova ritirata sull'Aventino. Concludendo, non è il merito della questione che ritengo grave, la Sinistra Arcobaleno in questo caso ha espresso delle legittime posizioni che in alcuni tratti potrebbero esser condivisibili. Ma è il metodo che ritengo sbagliato, questa affannosa rincorsa ai giornali pare un bieco tentativo di screditare questa iniziativa solo perché organizzata dala Partito Democratico. Il Segretario del Partito Democratico Davide Solforetti Non sappiamo se la Sinistra Arcobaleno intenderà replicare alla lunga (e ci pare francamente un po' confusa) lettera del Segretario del PD longonese, nella quale per nostra parte rileviamo un limite di fondo, quello di non aver compreso a pieno l'argomento di cui tratta. La posizione della Sinistra Arcobaleno, espressa in poche righe, forse in forma un po' retorica, è comunque chiara: riassumendo: Il 25 aprile (ancor prima che la Festa) è la Celebrazione della Liberazione dal NAZIFASCISMO, come atto fondante di un nuovo ordine della nazione che con la Costituzione RIPUDIA il fascismo. Ne consegue l'inopportunità totale che coloro che hanno posizioni diverse dal ritenere esecrabile il fascismo, e di quelli che addirittura ci si ispirano, presenzino a momenti di celebrazione della lotta antifascista. Solforetti cita due categorie "destra e sinistra" che non c'entrano proprio nulla, erano di destra e di sinistra quelli che lottarono contro il fascismo, e quindi qui non si tratta di essere di destra o di sinistra, si tratta di essere antifascisti (quindi un sintonia con la Costituzione della Repubblica Italiana) o non esserlo. Lo ha capito Fini (che non sappiamo con quanta sincerità, ma ufficialmente ha preso le distanze dal fascismo) non lo ha capito evidentemente Solforetti. Esiste è vero nel nostro Paese una forte corrente di pensiero "revisionista", quella secondo la quale la Lotta di Liberazione andrebbe "derubricata" definita "guerra civile", che equipara perfettamente le ragioni delle forze allora in campo. Ma se Solforetti appartiene alla schiera di questi "pensatori" non si curi di organizzare la celebrazione del 25 aprile anzi, faccia esattamente il contrario, si dia da fare per derubricarla e già che c'è promuova pure un'adeguata revisione costituzionale. Non sarenne un delitto: in democrazia cambiare le regole della democrazia è lecito. Ma si chiarisca le idee, ci pare ne abbia bisogno. Non è lecito, a nostro modo di vedere, accostarsi alla carlona a fatti tanto seri, compiere gaffe come chiamare il boia a commemorare l'impiccato, ed accampare puerili scuse, ammannire pappardelle contraddittorie contenenti personali teorie sul come dovrebbe essere interpretato il 25 Aprile, che è qualcosa dal significato così definito, univoco, chiaro, storico, nazionale che non ci sembra necessitare affatto né di particolari interpreti né di esegeti longonesi. Infine a nostro giudizio (di parte eh, come è questo giornale) è inaccettabile e scorretto fare del vittimismo di partito mescolando cose che non c'entrano un piffero (la frattura di Rifondazione, quella dei DS etc.) con una contestazione che sarebbe stato giusto muovere a chiunque, Comunista, Liberal, Radicale, Socialista si fosse arbitrariamente comportato come l'organizzatore della manifestazione di Porto Azzurro, per avventura anche segretario del PD.


solforetti davide

solforetti davide