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Caso "Strada dei Castancoli": interventi di Legambiente, Coop Corridoni, Elbareport

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 24 aprile 2008

Legambiente Stupisce il tono della risposta di Fabrizio Mazzei, Vicepresidente Coop. Filippo Corridoni alla segnalazione di Legambiente sui lavori in corso sopra la strada di Castancoli a San Piero, stupisce soprattutto dopo la pacata risposta di Roberto Montauti e il cordiale colloquio telefonico avuto con lo stesso con il portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano, Umberto Mazzantini. Stupisce perché ci si vuole attribuire un ruolo di nemici dell'escavazione del granito che non è nostro, anzi Legambiente ha sempre sostenuto questa attività come essenziale per il mantenimento di una storia, di un'attività e di una qualità tutta elbana. Noi chiedevamo, come facciamo ogni volta che ci giunge una segnalazione, se tutto quanto in corso di realizzazione (che prevede un intervento anche sulla vegetazione in un Sic-Zps-Sir, come dimostrano le stesse foto fornite dal Mazzei), avesse ricevuto le necessarie autorizzazioni. Questo anche perché non era presente sul cantiere nessun cartello che attestasse la natura dei lavori e nemmeno di pericolo rispetto agli stessi lavori che avvenivano su un fronte molto ripido e che potevano mettere a rischio la sottostante strada, cosa che ci sembra dovesse essere presente anche se esiste un ordine di servizio della Direzione Lavori. Che poi la discarica di materiale fosse diventato un pericolo questo non dipende certo dalla segnalazione di Legambiente. Ma la natura dei lavori non è di sola messa in sicurezza perché, come affermano gli stessi dirigenti della Corridoni, l'intervento servirà anche a rifornire i grossi massi che servono alla rifioritura della scogliera del porto di Porto Azzurro. Dopo la nostra segnalazione Montauti ci ha assicurato che i necessari cartelli verranno apposti. E' costume di Legambiente, di fronte a segnalazioni di cittadini, rivolgersi per ottenere spiegazioni alle autorità competenti, che raramente le forniscono, e di renderle pubbliche, nessuno vuole far scoppiare casi. Dopo il nostro intervento, la situazione ci sembra chiarita per i cittadini e meglio affrontata, è esattamente quello che volevamo ottenere con la nostra segnalazione. Legambiente Arcipelago Toscano La Cooperativa Corridoni Egregio Signor Rossi mi scuso se nella mia risposta ho usato ingiustificatamente un tono un pò piccato, che riconosco era assolutamente fuori luogo in quanto siamo solo finiti su tutti i giornali, con locandine a caratteri cubitali, con l'accusa di aver "creato un vasto scarico di massi nell'area della cava verso la strada che si sta espandendo e che potrebbe apportare problemi per l'agibilità della strada stessa e per le persone...". Le ricordo inoltre che la mia lettera, come già Le avevo preannunciato telefonicamente, era stata fatta immediatamente dopo la pubblicazione sul Suo giornale dell'articolo di Legambiente e quindi prima dell'intervista al Dott. Montauti, ma per problemi al server della posta elettronica, che per tutto il giorno non ha funzionato, è giunta il giorno successivo; Le ricordo altresì che l'intervista al Dott. Montauti è avvenuta perchè è stato il Dott. Montauti a contattarla telefonicamente, non viceversa (altri quotidiani, se non altro, ci hanno contattato prima della pubblicazione degli articoli). Sono d'accordo con Lei quando dice che Legambiente ha fatto il Suo dovere chiedendo spiegazioni a chi di competenza (RIPETO, A CHI DI COMPETENZA). Non sono d'accordo sul fatto che prima di avere alcuna risposta ciò venga pure reclamizzato ed enfatizzato a mezzo stampa, dove si sa purtroppo si cerca quasi sempre l'articolo a sensazione (forse ho sbagliato a dire che si cerca di far "SCOPPIARE UN CASO", dovevo dire in effetti che lo si fa deliberatamente e specificatamente per creare pressione sugli Enti preposti)! In questo caso si è giunti al paradosso che noi, per un intervento di recupero ambientale siamo stati accusati di creare un danno ambientale..., con un danno di immagine che tutti possono valutare! Per quanto riguarda l'interessamento favorevole sia di Legambiente che della Sua testata alla realtà della lavorazione del granito dell'Elba negli anni passati ne sono perfettamente al corrente (ogni tanto leggo pure io qualcosa) e di ciò certamente ringraziamo (Lei metterebbe però la mano sul fuoco che tutti, dico tutti quelli che si definiscono ambientalisti dicano veramente le cose chiare-chiare e sopra- sopra?)! Spero che converrà che purtoppo questa ultima vicenda abbia avuto ben altro risalto mediatico (non ricordo locandine eclatanti riguardanti le problematiche dell'attività di escavazione del granito all'Elba). Detto questo, vorrei chiudere la questione e tornare a pensare come dice Lei al solido granito e non all'inconsistente aria fritta, aria fritta che non siamo certo stati noi a creare. Fabrizio Mazzei Elbareport Sì pensiamo che sia il caso di chiudere la querelle Sig. Mazzei, le dobbiamo solo due risposte-precisazione finali, la prima rapidissima: Siamo sicuri che gli ambientalisti parlino sempre chiaro-chiaro? Quando è Legambiente dell'Elba SI. La seconda sul fatto che Montauti ci ha chiamato e non viceversa come invece avrebbero fatto altri: E' stata solo una questione di tempi, siamo stati infatti noi a suggerire alla collega del Tirreno di intervistare il Direttore della Corridoni spiegandole il ruolo dell'amico Roberto nella struttura e "cedendole il passo". Avremmo di conseguenza chiamato noi Montauti che ci ha solo anticipato. S.R.


frana massi granito castancoli 2008 2

frana massi granito castancoli 2008 2