I più conoscono il dettato della nota Legge del Menga, la cui formulazione si perde nella notte dei tempi, un poco meno nota e la sua giuridicamente derivata "Legge di Bisenzio" che impone, non solo di soggiacere alle pratiche di cui sopra senza opporre resistenza, ma di fare pure silenzio. Con una prosa spocchiosetta e con il ditino ammonitore ben levato verso l'alto l'astro nascente del veltronismo piaggese fa la morale alla sinistra (ribadiamo alla sinistra), pontifica sul voto utile e su tutte le sciocchezze che si dicono da questo lato e termina: “Adesso, però, gli esponenti della sinistra radicale, come la moglie tradita, invocano il divorzio, sperando che i figli (gli elettori) li seguano. Gli elettori non vi hanno seguito nelle elezioni politiche figuriamoci se riusciranno a comprendere l'insensatezza di far cadere le giunte di centrosinistra. Ancora una volta agli occhi dell'opinione pubblica apparirete come una forza irresponsabile, incapace di sostenere posizioni di governo, sempre più titolare di un ruolo di perpetua opposizione”. Orbene, a parte che gli elettori non hanno seguito neppure loro, visto che hanno perso e perso male, cosa ci vorrebbe significare il frugolo esponente di un partito che ha prima discriminato degli alleati leali e poi li ha vampirizzati? Che dobbiamo applicare la legge di Bisenzio? Che dobbiamo adeguarci alla legge del perdente? Che dovremmo rinunciare alla nostra identità e confluire in quella marmellata con Calearo i generalissimi i sanfedisti e Pannella perchè ce lo ha detto lui? Sticazzi segretario. D'ora in poi non si preoccupi se l'elettorato ci seguirà o non ci seguirà, non è affar suo. Dal momento che "corre da solo" si preoccupi del cilicio della Binetti e del giustizialismo dipietrista, delle cose di casa sua insomma. Certo sarebbe un errore far cadere le giunte di centro-sinistra, il problema è che essere di sinistra non è gratis, prima di tutto occorre non vergognarsene, come la frazione dei DS autoliquidatasi nel PD che si guardava bene perfino da usare il lemma "sinistra", nei suoi documenti, poi occorre fare cose di sinistra. Si ricorda la felice espressione di D'Errico che definì (ottimisticamente) la sua come una giunta "di centro con un piede a sinistra"? In giro, e pure all'Elba, ci sono dei brutti pateracchi in cui prevale la logica del nominale "sviluppo sostenibile" in virtù del quale si continua ad assassinare il territorio a creare il brodo di coltura dei comitati d'affari, e si chiamano centro-sinistra si autoproclamano tali, non ci stracceremmo le vesti se andassero a picco. Ultimo veniamo da un’esperienza in cui il vostro centro e la nostra sinistra governavano l’Italia insieme: dopo l’invenzione del PD, i siluri spediti a Prodi dal Centro, il vostro Centro e la nostra Sinistra sono all’opposizione, da cosa si dovrebbe desumere che siamo noi quelli votati all’opposizione? Perché lo dice lei? E’ un po’ pochino
Dito Finger