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Controcopertina: Ailanti dei giardini marinesi, lasciate almeno l'ultimo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 20 aprile 2008

Il Comune di Marciana Marina ha abbattuto due ailanti presenti da molto tempo nei giardini pubblici di Marciana Marina, uno dei quali gigantesco e molto vecchio, tanto da poter essere la pianta dalla quale si è diffuso l'ailanto in buona parte dell'Elba. Potrebbe essere un regalo del fascismo che tra il 1934 e il 1935 fece mettere a dimora in Italia quattro milioni di piantine di ailanto dalla Milizia Forestale. L'ailanto (Ailanthus altissima) è una pianta invasiva e molto difficile da estirpare, ma anche molto bella (in Asia, da dove è stato introdotto in Italia più di 200 anni fa, veniva chiamato Albero degli Dei o del Paradiso), soprattutto quando raggiunge le dimensioni massime dell'esemplare più grande abbattuto nei giardini marinesi. Il suo nome deriva da quello indigeno delle Molucche, alianto, che significa "albero che può raggiungere il cielo". L'abbattimento eseguito non è tra l'altro risolutivo, perché è una pianta difficilissima da eliminare, visto che il taglio stimola la crescita di nuovi polloni e nuove piantine possono rinascere dalle radici rimaste, da frammenti di legno e addirittura da materiale non bruciato bene. Una specie di albero "fenice" che ha presenza infestante a Montecristo, a Pianosa (anche dopo un intervento di estirpazione radicale) e lungo le scarpate stradali di gran parte dell'Elba. Quindi se l'intento dell'Amministrazione comunale era quella di eliminare una pianta "aliena", il lavoro da fare è ancora lungo. L'ailanto si adatta benissimo alla siccità e si accresce in maniera molto rapida: una sola pianta è capace di produrre moltissimi semi ma anche le radici emettono polloni radicali fino a 30 metri dal fusto principale, anche se la pianta principale viene tagliata, inoltre non ha antagonisti e predatori. Purtroppo l'estirpazione è ipotizzabile solo per piantine con radici ancora poco sviluppate, visto che basta anche solo un loro frammento rimasto nel terreno per rigenerare la pianta. Forse, il comune di Marciana Marina avrebbe fatto meglio a lasciare gli ailanti in piedi e a svolgere quell'opera di controllo costante che è normale per una pianta esotica introdotta da molto tempo nei giardini pubblici, non solo in quelli marinesi. Ora che rimane in piedi un solo ailanto e che l'Amministrazione comunale di Marciana Marina ha deciso di sostituire i due ailanti abbattuti con delle sughere (una scelta apprezzabile), forse sarebbe meglio non procedere all'abbattimento anche del terzo, preservando una presenza storica nei giardini di Scali Mazzini, tenendo la diffusione dell'ailanto sotto controllo in tutta l'area come deve essere fatto. La scelta in un giardino pubblico non è infatti tra "alieno" ed autoctono, i parchi pubblici sono ambienti artificiali costruiti dall'uomo, che rispecchiano la storia di un luogo e dell'intervento umano sulla natura, anche gli "errori" fatti inconsapevolmente. Se le specie alloctone fossero tolte dai giardini pubblici e dagli orti botanici questi perderebbero spesso la loro singolarità, ad iniziare dalle gigantesche e bellissime palme di piazza della Vittoria e di Scali Mazzini a Marciana Marina. Questo non toglie che l'ailanto vada tenuto sotto controllo ed estirpato dove sta espandendosi a spesa della nostra vegetazione, il sacrificio degli ailanti marinesi speriamo possa servire ad intervenire efficacemente e presto dove ce n'è davvero bisogno.


ailanto tagliato  Marciana Marina

ailanto tagliato Marciana Marina