Cinque conchiglie dorate escono dal mare di Procchio. Un gruppo di ragazzi riunito sulla spiaggia per studiare insieme, in vista del compito di storia, rimane allibito. “Abbiamo abbandonato la tranquillità degli abissi per ammonire tutto il popolo che vive sulla superficie di questo pianeta. L’uomo deve smettere di considerarsi il padrone di tutti i continenti . Il mare, il sesto continente, no appartiene ai despoti”. Sono i ragazzi della terza A di Marciana Marina che si cimentano nelle riprese di un cortometraggio di fantascienza dal titolo “Ultimatum dagli abissi”, una citazione in chiave sintetica del film degli anni ’50 “Ultimatum alla Terra”, guidati dal regista Stefano Angiolini, direttore della scuola di cinematografia Toscana Festival. La scuola elbana è tra le otto selezionate in tutta la Toscana e il film parteciperà alla rassegna regionale. I ragazzi sulla spiaggia rispondono alle minacciose conchiglie emerse dal mare: “Ma perché siete venuti da noi?” “Siamo apparsi a voi perché riteniamo che i giovani siano gli che possano capire il significato del nostro messaggio”. L’acqua trasparente di Procchio ha un sussulto, ribolle, diventa gialla, le conchiglie con i raggi laser annientano le armi improvvisate dei ragazzi, bastoni e pietre. Di tutto questo nelle scene girate sabato mattina non c’è traccia. Gli effetti speciali saranno aggiunti al computer e i ragazzi sono in trepida attesa. Hanno provato e riprovato per ore sotto il sole, la stessa identica scena più e più volte, da angolature diverse. Malgrado il regista gli ricordi di continuo che devono trasmettere paura e terrore loro si divertono come pazzi, e non trattengono le risate. Poi la prof. Cristina Villa, che ha aderito con entusiasmo al bando di Toscana Festival, li richiama all’ordine. “Ragazzi, pensate ai vostri cartoni preferiti e immedesimatevi nei personaggi”. “Anche se il film dura pochi minuti – sottolinea Sara – c’è moltissimo lavoro da fare, non credevo fosse così impegnativo”. Le cinque conchiglie, Andrea, Simone, Niccolò, Edoardo e Ivan, indossano calzamaglie dorate cucite dalle mamme, devono sopportare un gambaletto strettissimao sulla faccia e infilarsi un casco di cartapesta dalle forme sinuose. Poi via in mare, dove il regista li sta aspettando con la muta e la camera subacquea. Loro si bagnano appena i piedi, ma saltellano dal freddo e dalle risate. Soddisfatta la prof. Villa. In classe ha svolto un eccellente lavoro sull’inutilità di tutte le guerre che adesso i suoi ragazzi, con la disponibilità della troupe di Toscana Festival, stanno traducendo in un efficace linguaggio cinematografico.
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