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A sciambere del CUB (comitato unitario di base)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 11 aprile 2008

Quando chi scrive queste note era un giovane leone (nonché una fulgida promessa mai mantenuta) della politica elbana, e si ritrovò sui 25 anni a fare il segretario di una sezione del PCI che contava 750 iscritti, incorse in fatto che è gustoso rimembrare. Erano gli anni ’70 e tra il PCI e i “movimenti” non c’era uno sperticato amore, ed uno degli amici del nostro giro movimentista lo era particolarmente perché si era mosso facendo tappa in quasi tutte le formazioni della sinistra parlamentare ed extra da Lotta Continua al PCI a Servire il Popolo a Stella Rossa, nel volgere dei pochi anni dei suoi studi universitari pisani che erano ancora in corso. In una delle infinite discussioni al bar ci venne da contestargli che in fondo i gruppetti erano gruppetti di persone che in genere col proletariato avevano poco a che fare. Non l’avessimo mai detto “.. io il contatto con la classe operaia ce l’ho e più di te - ci disse – se lo vuoi sapere … sono il responsabile del CUB dei ferrovieri di Pisa”. Prendemmo atto, certo vabbé non era ferroviere, ma se la sua formazione politica quel compito gli aveva affidato qualcosa voleva dire e ci tacemmo sull’argomento. Ma accadde che qualche giorno dopo incrociammo una gita di dipendenti delle ferrovie di Pisa ed indagammo presso un burbero compagno della CGIL che sembrava essere il responsabile. Chiedemmo se il CUB dei ferrovieri a Pisa fosse numericamente rilevante e quello disse: “No so’ tre”, “Dici tre perché non sono tantissimi …” “No dico tre perché sono tre: uno, due e tre” Attendemmo il venerdì successivo giorno in cui il nostro tornava a casa per riposare dalle fatiche degli studi e della frenetica attività politica lo scorgemmo che era ancora ad una trentina di metri dal bar. Allora portandoci le mani a mo’ di megafono alla bocca urlammo con quanto fiato avevamo in corpo: “Alla grazia dell’organizzatore delle oceaniche masse … ovvai ‘n CUB!”. L’altro giorno ci è capitato di scoprire di essere entrati in contrasto con una organizzazione politica che non ci risultava avesse alcun adepto vivente all’Isola d’Elba e che ci ha inviato una lettera risentita. Sulle prime ci siamo dispiaciuti e abbiamo pensato pure a come scusarci poi ci siamo ricordati del CUB


lenin

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