"Stiamo esaminando la possibilità di fare dell'Isola d'Elba un porto franco, ma per adesso è solo un'ipotesi sulla quale lavorare". Questa una delle proposte lanciate dal senatore Altero Matteoli nella conferenza stampa di fine campagna elettorale. Lo scorso anno - ha continuato l'ex Ministro dell'Ambiente - la stagione è stata un vero disastro per l'industria del turismo a sud di Livorno". Per rilanciare l'Elba servirebbero poi infrastrutture che permettano di arrivare più velocemente. Nuove autostrade, insomma, come la Grosseto-Civitavecchia, ma anche un rafforzamento delle errovie. "La trattaGenova-Roma è diventata una linea di serie B. Non è possibile che per andare nella capitale si faccia prima a passare da Firenze" Alla dichiarazione dell'esponente di A.N. lanciata nel pomeriggio dall'AGI ha fatto più tardi seguito una nota dell'On. Bosi sullo stesso argomento. "Quella dell'Elba Porto Franco mi sembra un'idea - ancora piuttosto vaga - che deve essere ponderata e approfondita in modo serio e più concreto. Mi rallegro comunque - ha detto il parlamentare dell'UDC -di questa proposta, perché segnala finalmente un interesse per l'Elba e una consapevolezza delle sue recenti gravi difficoltà che finora non ho avuto l'impressione di condividere con altri". Ma si deve anche notare che l'annuncio di Matteoli era stato leggermente "bruciato" da una esternazione del resposabile di A.N. all'Elba Luigi Lanera che era sigmatizzata da altri soggetti politici, a partire da Lorenzo Marchetti che dedicava alla vicenda alcune riflessioni sul suo blog: "Luigi Lanera del Partito delle Libertà, proponendo che l’Elba sia Porto Franco, non ha palesato un’idea compiuta, forse per timidezza, oppure per paura di essere smentito dalla capa. Fatto sta che di fronte alle nostre domande, ha precisato: «ha mai sentito parlare di Livigno? Lì il mare non esiste». Ha ragione lui, a Livigno il mare non c'è! Noi lo abbiamo appreso «solo» dopo una minuziosa consultazione via internet: «Livigno, rinomata e attrezzata località turistica al centro dell'Europa, a metà strada tra Milano e Zurigo, ti aspetta una Valle fantastica unica al mondo… ». Questa scoperta ci spinge a richiedere al coordinatore elbano del PdL: «qual è il potenziale bacino d’utenza a cui pensa di rivolgersi?» D'altra parte, rivolgevamo questa domanda anche nel caso che come scriveva il proponente, il Porto Franco nostrano fosse limitato alla vendita della merce direttamente ai turisti invogliati «dalla possibilità di fare acquisti senza dover pagare le tasse». Signor Lanera, sia più disinvolto, si spieghi meglio, sia più chiaro e entri meglio nei particolari, poiché idee come la sua, per divenire patrimonio comune, richiedono una conoscenza, e quindi un impegno collettivo da parte di tutti". "E' una cavatina ad effetto, da campagna elettorale, nulla di più" si limitano a dire infine al quartier generale della Sinistra Arcobaleno, dove si sta lavorando per rendere più fruttuose le ultime ore prima che scatti il canonico silenzio, a partire dall'ultima incursione esterna al mercato del venerdì unita ad una diffusione straordinaria di "Liberazione". Lo scetticismo è piuttosto diffuso anche tra i non addetti ai lavori, ma c'è pure chi ci crede e che si frega le mani vagheggiando un'isola completamente "duty free", senza porsi il problema della complessità e dei costi dell'operazione (in mancati introiti) per lo Stato.
Elba foto satellite ingrandita