Giulio Colombo, studente diciassettenne del liceo Foresi di Portoferraio, è tra i magnifici undici finalisti delle Olimpiadi nazionali di astronomia. Ha brillantemente superato le fasi provinciali e regionali, ed il prossimo 18 maggio a Teramo, all’osservatorio di Collurania, si terrà la gara finale. In palio, per i primi due classificati, una settimana –studio presso l’osservatorio di Catania. Giulio è un ragazzo riservato, che ama le stelle da quando a sei anni gli regalarono un libro che parlava del cielo. Da allora non ha più smesso di osservarlo. Prima ad occhio nudo, poi con il telescopio ottenuto dopo la promozione agli esami di terza media. Da ragazzino in spiaggia, invece di giocare a pallone, si divertiva a disegnare la meridiana ed a calcolare l’ora solare. Adesso ha scelto una collina solitaria, di cui non svela il nome, dove si reca nelle terse serate d’inverno in compagnia della mamma Lara, della padre Mauro o della zia Paola. Ma non sa se da grande farà l’astronomo. “Non so, ho ancora molto da imparare”. Come tutti gli scienziati che si rispettino dosa bene le parole: “Osservo il cielo, poi vado a casa faccio il disegno e scrivo degli appunti. E’ importante l’osservazione diretta, ma occorre anche approfondire sui libri”. Empirico, essenziale ma anche ironico. Tra la discoteca e una serata sulla tua collina cosa preferisci? “Dipende, se ci sono le nuvole meglio la discoteca”. Non ci sta ad essere dipinto come lo scienziato eccentrico, con la testa persa tra le costellazioni. “Non sto mica sempre a guardare le stelle, vado a scuola, studio pianoforte e gioco anche a tennis”. Inutile nascondersi, per noi ormai è una star.
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