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A Sciambere della Panna Cotta

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 09 aprile 2008

"madre natura" non è tenera con gli uomini, naturalmente è sempre stato così. Difendersi è della Natura e non c'è animale più o meno intelligente esonerato dalle reazioni di "madre Natura" che appunto non è affatto tenera. Ad ogni azione corrisponde una reazione, propria, indipendente, sbalorditiva (il ghiacciaio staccatosi oggi e non fra 15 anni ne è un esempio). Quando invece è l'uomo che inconsapevolmente risponde alla devastazione di altri uomini è anche questo sbalorditivo. Gustare un dolce semplice nella sua preparazione ma direi unico nella alchimia degli ingredienti ha effetti benefici. Ancora di più se si tratta di uomini giovani che rispondono all'inquinamento con gesti piccoli, preziosi. Tra il Cotone e la spiaggia di Marciana Marina esce da sottoterra gasolio che sfocia naturalmente in mare, olio, gasolio, unto che sommerge granchi, pesci, scogli, e che a parte i riflessi colorati e sgargianti inquina, sporca,puzza. A questo Piero Papi che lavora da Zorba risponde con la sua Panna Cotta, aprendo forse nuovi orizzonti gastronomico-ambientali. Un piatto antiinquinamento, un dolce per l'anima(la parte grezza del corpo)oblio per il palato, nutrimento per persone intelligenti. Ci vuole sempre una risposta alle domande segrete e questa è una, grazie Piero. Vittorio Dattilo Ci sta bene, purché non diventi una regola. Non vorremmo cioè che, partendo dalla vicenda della panna cotta si instaurasse una "via dell'emendamento gastronomico al danno ambientale". Non è, ad esempio, che si potrebbe pensare di ovviare ad uno sversamento di acque di sentina in rada a Portoferraio con gli spaghetti alla margherita o al lupicante (granseola ed astice in padania) preparati da Manuel della Stella Marina, né compensare una ondata catramosa al Porticciolo ordinando un fritto misto di mare a "Oreste la Strega".


Nafta Cotone 2008 3

Nafta Cotone 2008 3