Torna indietro

Marchetti kamikaze?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 08 aprile 2008

Non credevamo che insieme a un’inarrestabile vena pubblicistica, il presidente del Pd elbano Lorenzo Marchetti avesse sviluppato anche un istinto da kamikaze politico. Come spiegarsi altrimenti questa assurda pretesa di scendere sul terreno di un’improbabile competizione con Bosi? Per pudore, la questione la liquidiamo così: in 5 anni - con Bosi uomo di governo e sindaco - a Rio Marina sono stati investiti più di 20 milioni di euro in opere pubbliche, tutte visibili e tangibili sul territorio, soprattutto da Marchetti, che ne è stato in un certo senso il primo “beneficiario” come presidente del Parco minerario. Per fare un confronto si sappia che nei 5 anni precedenti – quelli delle giunte sponsorizzate anche da Marchetti consigliere provinciale, gli investimenti si sono fermati a 1 milione e 380 mila euro (dati ufficiali). Chiudiamo questa “gara”, impari e scorretta, ma non senza aver ricordato – a Rio Marina lo sanno tutti – che senza l’ostinata determinazione di Bosi anche l’anfiteatro di cui Marchetti va orgoglioso probabilmente sarebbe rimasto inutilizzato come lo era prima. Così come chiuso era da dieci anni il depuratore. E il territorio devastato, esposto a un altissimo rischio idrogeologico segnalato da fiumi di fango che invadevano anche la piazza del paese. Altro che laveria! All’amico Marchetti riconosciamo una grande disinteressata antica passione politica che gli fa onore. E alla Velo - Bosi l’ha sostenuta da subito - l’impegno per la continuità territoriale (i ddl-manifesto non servono a nulla, altrimenti Realacci e Barani pari sono). Per il resto la politica dei Ds-Pd fiorentini ha avuto (ha) come obiettivo concreto, dichiarato, lo smantellamento di Rio Marina (scuole, caserma ecc) e dell’Elba a vantaggio proprio della Val di Cornia che esprime oggi l’onorevole Velo; tanto che il Parco minerario di Campiglia, partito dieci anni dopo, è arrivato dieci anni prima del nostro, che ancora deve decollare. E magari il presidente Martini dice (scherzando?): “Ma che volete all’Elba, siete tutti ricchi?”. Non è un caso che non ci sia traccia elbana nelle candidature del Pd. Anche per questo chiedere a un riese o a un isolano di votare Pd – direbbero gli americani - è come pretendere che un tacchino prepari la cena del ringraziamento. Noi di certo non siamo tacchini, né polli.