Controcopertina: Un giorno della campagna elettorale di Marisa Nicchi

Davanti al nastro da tagliare sabato mattina a Capoliveri c’erano tre donne di età diverse dai 24 anni di Donatella avvocato tirocinante, ai molti di più di Dina, pensionata tosta come la storia di questo paese (che però nel caso zampillava lacrime di profonda commozione) , la abbracciava Marisa, parlamentare, una maremmana asciutta quasi esile, ma capace di pestare duro quando difende le ragioni delle tante sinistre che si sono fatte una: “Siamo nati per la legalità e per la giustizia”, e via come un trattorino a macinare argomenti e concetti, parlando a braccio fissando negli occhi gli interlocutori. Oltre il nastro i locali contenuti (parva sed acta nobis?) della prima sezione della Sinistra Arcobaleno all’Isola d’Elba, è una botta di orgoglio aprirla due settimane dopo lo sfratto sgarbato, dopo il cambio della serratura che ha messo fuori da quelle che erano le mura del Partito Comunista proprio chi più di ogni altro si era dannato l’anima per acquistarle e mantenerle. Al brindisi col panorama del mare a fare da fondale partecipano quaranta di persone una piccola folla che crescerà fino ad una sessantina di unità, al buffet in piazza, alla Freccia Azzurra, dove c’è un bel gruppetto di giovani: “Alla faccia di chi ci vuole pochi e vecchi – commenta Mario Pintore – alla faccia di chi credeva già di aver liquidato la pratica” Buffet per modo di dire con la trippa, le penne al profumo di mare, lo stoccafisso, offre la Sinistra Arcobaleno capoliverese, ma qualcuno degli ospiti non ci sta, caccia fuori una banconota e invita soprattutto la pattuglia del resto del mondo a contribuire: in cinque minuti si raccolgono due mesi d’affitto della nuova sezione, i sapori si mescolano alla politica , Donatella Martorella parla e dimostra di avere le idee chiare il suo voto sarà utile anzi utilissimo, parla Marisa Nicchi: papale papale: non siamo equidistanti … per niente, stiamo dalla parte di chi lavora, dalla parte di chi ha di meno e paga di più, promettiamo un impegno, promettiamo una lunga marcia a partire dal giorno dopo le elezioni. Non partecipiamo alla gara a chi promette di più (con poca attenzione ai registri di cassa) in atto tra Berlusconi e Veltroni, siamo gente seria. Giunge da Marciana Marina la notizia che la collega e concorrente di Marisa Nicchi, Silvia Velo si sia un tantinello “allargata”, “Finalmente - avrebbe detto – queste elezioni spazzeranno via i partitini e ci consentiranno di realizzare il nostro programma”. Benedicente ci riferiscono assisteva l’ex-mussiano di ferro Manciulli, passato qualche anno fa, dopo un lungo travaglio di circa tre quarti d’ora, all’ala riformista e più generosa di cariche dei diessini. “Non ce l’avevano sicuramente con noi – commenta ironicamente qualcuno - questo non mi pare un partitino”. Ma è indubbio che nelle ultime ore c’è stato un contro-contrordine compagni e amici, perché i veltronici a partire dal nuovo (magari più che nuovo “lavato con perlana” visto che era il vice di Prodi dodici anni fa) leader si sono rimessi a mazzolare a sinistra, ci punge vaghezza che inizino a sentire il morso del lupo, forse i sondaggi non buttano come sperato. Ma è già tempo della seconda iniziativa della giornata la Nicchi si sposta a Rio Elba, 30 persone nel più piccolo dei comuni isolani non sono poche: la saletta del ristorante di Fabrizio Vai e piena: qui i crostini con le acciughe si mescolano con la risorsa territorio da salvaguardare con la necessità di tenere botta in queste elezioni, del non perdere un voto che sia uno della sinistra. Marisa Nicchi è di nuovo “carica” parla del finto star da soli del PD che hanno fatto accordi di puro potere con i radicali e con di Pietro. Per noi è arrivato il tempo del ritorno in redazione, il tempo di stendere il resoconto della sua giornata di campagna elettorale.

Sezione Arcobaleno Sinistra Nicchi

Nicchi parla al buffet

Nicchi Rio Elba