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A Sciambere dell'embargo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 04 aprile 2008

Abbiamo letto con estrema attenzione l’intervento del Segretario del PD elbano pubblicato da TeNews (ma ci risulta recapitato pure al Tirreno), lo avremmo ospitato volentieri anche noi, ma Mazzei ha deciso altrimenti dando corpo alle minacce (non dirette) di qualche giorno fa di “non mandarci più niente” dopo essere stato oggetto di qualche critica e qualche sfottò, e dopo aver pure preso per sé medesimo qualche presa per i fondelli destinata ad altri. Pacatamente (come direbbe Veltroni) pensiamo che chi fa politica dovrebbe imparare ad essere un po’ meno piccoso; serenamente (idem come sopra) osserviamo che chi ha bisogno delle gambe dell’informazione per far muovere le proprie idee e fa un embargo nei confronti dell’organo di informazione (piaccia o meno) più letto all’Elba, agisce come il proverbiale colui che per far dispetto alla consorte si tagliò il pisello. Vieppiù l’automutilazione è assurda se chi decide chi è degno e chi è indegno di ricevere le comunicazioni, non tiene conto della linea di questo giornale, dove si redaziona poco o niente, dove si può pure commentare dicendo peste e corna, ma dove non si stravolge mai il pensiero di nessuno, dove si pubblica sempre integralmente quello che ci viene inviato anche da soggetti relativamente rilevanti. Pazienza, vuol dire che continueremo a pubblicare il materiale di pura informazione elettorale e organizzativa (come facciamo nei confronti di tutte le forze politiche) che ci viene mandato dal PD, accontentandoci di leggere altrove le elaborazioni “alte”, perché (noi) siamo certamente di parte, ma non scorretti. Rispondiamo alla scortesia di un segretario continuando a promuovere le iniziative del suo partito; porgiamo evangelicamente l'altra pagina elettronica. Abbiamo letto, dicevamo, quell’articolo basato soprattutto su una serie di affermazioni di principio, ovviamente giuste per chi le enuncia e sulle quali poco c’è da commentare, ma un passaggio ha particolarmente stimolato la nostra attenzione: “Fare uno sviluppo economico che salvaguardi il rapporto tra uomo e natura, migliorando la qualità della vita, puntando sull’innovazione tecnologica, le energie rinnovabili, sulla valorizzazione di un’agricoltura che sia il frutto delle produzioni locali. Fare per il parco minerario e Pianosa portando a termine il lavoro iniziato nei mesi scorsi con il ministero dell’economia, e quindi con l’agenzia del demanio. Fare perché il parco dell’arcipelago sia vissuto come un progetto condiviso dai cittadini e dove i vincoli non siano ostacoli, ma una scommessa per il futuro”. Poniamo una domanda nel nulla: cosa si vuol significare? Che dopo i fanghi della colmata piombinese Realacci ha benedetto e sdoganato anche l’Ecomostro di Rio? A proposito di quell’opera bella, abbiamo sempre saputo cosa ne pensavano ufficialmente i DS prima e il PD dopo di Rio Marina (tornando all’embargo, se il compagno Marchetti avesse usato lo stesso metro, la stessa tolleranza, con tutto quello che gli abbiamo detto, ci avrebbe già mandato i padrini se non una revolverata), ma al di là di pareri raccolti informalmente da questo o quell’esponente del PD (Peria, Schezzini …) o da qualche rappresentante delle categorie (Antonini ..) nessuno, per inciso, favorevole, non abbiamo, forse ci è sfuggito, sentito un pronunciamento ufficiale dei DS o del PD dell’Elba. Se la dichiarazione del Segretario del PD è una apertura (anzi un’autostrada) per la realizzazione di quello che continuiamo a prefigurare come un folle mega-residence da mille anime ad un Km scarso da un paese dove ha chiuso i battenti l’ultimo albergo, verniciando il tutto come recupero di area degradata, ebbene sì allora una notizia, e non di poco conto in quello scritto c’è, ed allo (pseudo) ambientalismo del fare guarderemmo ancora con più sospetti di quanti già non ne nutriamo oggi.


vengo anch'io

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