La sistematica e coordinata attività in mare degli equipaggi delle unità navali della Guardia di Finanza di Portoferraio e Porto Santo Stefano ha consentito di reprimere in flagranza la condotta di tre pescherecci d’altura, sorpresi fraudolentemente a “strascicare” le proprie reti a meno di tre miglia dalla costa ed in presenza di fondali inferiori ai 50 metri. Le diverse risultanze operative di queste ultime settimane si sono avute sempre in tempo di notte, allorquando gli equipaggi delle performanti vedette veloci V.625 e V.630 hanno intercettato dei pescherecci, appartenenti alle marinerie di Piombino e della Maremma, intenti nella pesca a strascico di frodo al largo di Capo della Vita (isola d’Elba), di Follonica e di Marina di Grosseto. I capibarca dei tre pescherecci, evidentemente convinti di essere al sicuro da occhi indiscreti ed al tempo stesso ben consci del danno arrecato all’ecosistema marin,o a fronte di un vantaggio economico costituito dalla maggiore redditività di tali aree, viceversa vietate dalla legge perché destinate al ripopolamento ittico, sono stati multati ognuno per circa € 1.000, mentre le reti, aventi una superficie complessiva di 400 mq., ed i relativi divergenti in ferro sono stati piombati e sottoposti a sequestro. Le attrezzature sequestrate, destinate potenzialmente alla confisca da parte della competente Autorità Marittima, hanno un valore stimato di oltre 20.000 €. Il pregiato pescato, tra cui orate e spigole, rinvenuto vivo dai finanzieri all’interno delle reti fatte prontamente issare a bordo dagli equipaggi multati, è stato reintrodotto in mare, così come prescrive la legge in questi casi. Dall’inizio dell’anno sono oltre dieci le verbalizzazioni della specie eseguite dai finanzieri delle Sezioni Operative Navali dell’Elba e dell’Argentario nelle acque prossime o ricomprese nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, a conferma del fatto che il rischio messo in preventivo dagli armatori e dai capibarca dei pescherecci è senz’altro pagante rispetto alle possibili sanzioni e relativi sequestri irrogati in caso di controllo. Per tali oggettivi ed allarmanti riscontri, le attività ispettive e di controllo in mare proseguiranno con maggiore sistematicità e si estenderanno, altresì, anche alla filiera distributiva e di commercializzazione del pescato, con una duplice implicita valenza, ossia di polizia economico-finanziaria a contrasto della concorrenza sleale verso i corretti operatori del settore, nonchè ambientale, a salvaguardia dell’ecosistema marino. Sempre in materia di pesca, si segnala, da ultimo, il significativo sequestro di mitili eseguito all’Argentario nei pressi del canale di Santa Liberata, corso d’acqua che unisce al mare la laguna di Orbetello. In tale canale è vietata per motivi di sicurezza alla navigazione la raccolta dei mitili, mentre all’interno della laguna tale attività, per legge, è consentita ai soli associati al Consorzio. Anche in tale circostanza il soggetto verbalizzato, non iscritto al Consorzio, è stato multato mentre le vongole rinvenute sono state reintrodotte all’interno della laguna.
ROAN Finanza controllo peschereccio 2008 1
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