L'abbandono dell'aula consiliare da parte della minoranza nella seduta del 27 marzo u.s. è un episodio che ci deve far riflettere. Si sperava in una forma di confronto leale e rispettoso tra i componenti delle due parti del Consiglio, vista la disponibilità alla collaborazione offerta a suo tempo dal sindaco e la sua maggioranza all’insediamento. Lo consigliava anche la logica dei numeri visto che i quattro consiglieri della minoranza rappresentano quasi metà della cittadinanza. Si era creata la speranza che si sarebbe potuto gradualmente realizzare un principio di fondo della democrazia, che prevede, pur nella contrapposizione delle parti, la ricerca di quel dialogo tanto auspicato da tutti i cittadini di buon senso, che avrebbe portato solo vantaggi per tutta la comunità. Oggi dobbiamo ricrederci e la sensazione è che non vi sia mai stata da parte della maggioranza disponibilità a lasciare spazio sufficiente alla minoranza per esercitare un opposizione costruttiva, con vantaggi per tutti i cittadini. Eppure la minoranza marinese dovrebbe essere considerata una risorsa da non trascurare in considerazione della professionalità, dell'esperienza e dell’impegno dimostrata in più di una occasione da parte dei suoi componenti. Non è ammissibile che si convochi un Consiglio Comunale ogni quattro mesi, senza discutere le molte mozioni e interpellanze presentate dalla minoranza e quando poi “finalmente” la maggioranza decide di convocare il Consiglio mettere all’ordine del giorno oltre al Bilancio solamente punti proposti da sé stessa. Vorremmo fare un accenno sul piano triennale delle opere pubbliche presentato in Consiglio dalla maggioranza. A noi sembra un piano di indirizzo che manca di una visione politica globale necessaria per un serio sviluppo socio-economico per il paese. La sensazione è quella di una serie di opere pubbliche puntuali ma slegate tra di loro. Il PD Marinese si augura comunque che in futuro si ritrovi lo spirito per un leale confronto ed un rispetto delle regole democratiche, nell’interesse di tutta la comunità.
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