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Lettera agli Elbani – bilancio di un triennio di Elbafly

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 29 marzo 2008

A seguito del ripetuto comparire sulla stampa di articoli riguardanti la nostra cooperativa e, soprattutto, al fine di fare chiarezza verso tutta l’Elba ed evitare sterili strumentalizzazioni, eccessivi trionfalismi da una parte e catastrofismi interessati dall’altra, riteniamo utile diffondere il presente comunicato, scusandoci per la prolissità, che è necessaria data la complessità dei problemi. Elbafly è nata con il preciso scopo di sviluppare il collegamento aereo all'Isola d'Elba e, così facendo, indirettamente, contribuire al mantenimento prima (ci siamo costituiti d'urgenza 15 giorni prima della minacciata chiusura), e allo sviluppo poi, dello scalo elbano; possibilmente, cercando di aggregare tutte le risorse locali, economiche ed umane che, come su molti altri argomenti di interesse generale, fino ad allora si erano dimostrate disperse e conflittuali. Siamo infatti sempre stati convinti che, un'Elba unita avrebbe ottenuto molto di più anche a livello sovra-comunale, con la Provincia, con la Regione, e soprattutto con il governo centrale che, da troppi anni, "ometteva" di inserire l'Elba tra gli scali che potevano godere della continuità territoriale. Il progetto iniziale (frutto di un anno di lavoro di un comitato promotore del quale facevano parte CM, Banca dell’Elba, AAE, Comune di Campo E.), prevedeva perdite per almeno un triennio, per la copertura delle quali era necessario un capitale di partenza di almeno 400.000 euro. Siamo riusciti a raccoglierne solo 120.000 ma siamo partiti lo stesso data l'urgenza del problema, confidando di raccogliere il capitale mancante strada facendo. E’ noto l'andamento che, poi, ha avuto il prezzo del petrolio, così come l'incremento dei costi per la sicurezza aerea indotti dalle tensioni internazionali, che hanno fatto lievitare il costo del noleggio dell'aereo di almeno il 30% rispetto al costo iniziale di progetto. Il risultato è che, oltre a non aver tutt'oggi, in 3 anni di raccolta e di lavoro, nemmeno i 400.000 euro che ritenevamo inizialmente necessari (e sufficienti se raccolti tutti il primo anno, non a rate di 100.000 all’anno come invece avvenuto), abbiamo dovuto sostenere extra-costi per circa 150.000 euro nel triennio. Malgrado ciò, grazie alla oculata gestione e la conduzione "famigliare" dell'attività, siamo riusciti a tenere in piedi la cooperativa per un triennio, raggiungendo tutti gli obbiettivi primari che ci eravamo prefissati: -aggregazione Elba -mantenimento dell'aeroporto attivo gettando le basi per il suo sviluppo (grazie all'attività di compagnie aeree controllate da Elbafly o indipendenti, poco importa) -continuità territoriale -coinvolgimento degli Enti sovra-comunali sulla base di obbiettivi condivisi con l'isola Ottenuto quanto sopra, però, ci troviamo a fine triennio (e a fine mandato del cda), con il capitale azzerato e, anzi, diventato negativo (15.000 euro di servizi da pagare a fine anno per i quali ci mancano i soldi). Un tale risultato è diretta conseguenza di mancate erogazioni di contributi promessi nel solo 2007 per oltre 20.000 euro e costi straordinari per il noleggio dell’aereo nel 2007 di almeno 70.000 euro. Considerati tutti i cambiamenti radicali che siamo riusciti a ottenere con l'impegno di tali risorse, siamo soddisfattissimi ma, dal punto di vista prettamente tecnico, questo ci impedisce di proseguire l'attività per quel paio d'anni che ancora riterremmo indispensabile per portare a completamento questo percorso: -la continuità territoriale è legge ma il bando non è ancora stato emanato, difficilmente potrà essere sfruttato prima del 2009 e non è affatto ovvio che contenga clausole che permettano ad un soggetto partner di Elbafly di accedervi -la Regione ha progetti per l'aeroporto che per ora sono stati solo presentati all'assemblea della società di gestione dello scalo -gli elbani solo ora stanno cominciando ad assaporare cosa vuol dire gestire le proprie attività e la propria vita mettendo il collegamento aereo tra le opzioni possibili e non tra le chimere, ma continuano ad utilizzare pochissimo il mezzo Per fare questo ulteriore biennio di svolta, pertanto, sarebbero necessari ulteriori capitali. In quest'ultimo anno, come cda uscente, non abbiamo mai pensato sarebbero mancati e abbiamo non a caso lavorato programmando tutto per la continuità del cda entrante, perchè: -il 27.07.07 il consiglio provinciale ha deliberato all'unanimità l'acquisto di un cospicuo pacchetto di azioni Elbafly previa dimostrazione di una adesione compatta e univoca da parte degli enti locali ad un progetto -il 25.09.07 l'Assemblea dei soci Elbafly ha deliberato all'unanimità (presenti direttamente o per delega 76 soci corrispondenti ad un capitale sociale di 202.000 euro) un aumento di capitale finalizzato al lancio di un nuovo triennio con aereo più grosso -il 03.10.07 la conferenza dei sindaci ha deliberato all'unanimità: -che tutti i comuni sarebbero entrati in Elbafly -che sarebbero state stipulate convenzioni quinquennali per agevolare il volo dei residenti -che tramite gli uffici anagrafi, ogni comune avrebbe lanciato una campagna di sollecitazione all'utilizzo di Elbafly -che sarebbe stato individuato un gruppetto ristretto, o un rappresentante degli Enti locali che si raccordasse con Elbafly per la ricerca di finanziamenti pubblici e privati e la partecipazione a bandi -il 14.12.07 l'Assemblea dei soci Elbafly ha nuovamente deliberato a maggioranza (presenti direttamente o per delega 53 soci corrispondenti ad un capitale sociale di 162.000 euro), un aumento di capitale per supportare l'attività malgrado l'impossibilità di passare fin dal 2008 all'aereo più grosso A tutt'oggi, l'unico frutto di tutte le buone notizie di cui sopra, sono 50.000 euro, messi a disposizione dagli albergatori elbani (come pre-acquisto di biglietti), e circa 4.000 frutto dell’aumento di capitale. Cifre ben lontane dai 150.000 euro necessari per fare la stagione, oltre ai 15.000 euro necessari per coprire gli ammanchi del 2007. Non sono sufficienti promesse verbali perchè: -in aeronautica tutto deve essere pagato in anticipo e non ci sono i capitali per stipulare i contratti -non è possibile assumere prestiti con le banche perchè si tratta di un attività senza patrimonio da dare in garanzia -comunque con un capitale negativo la messa in liquidazione è automatica E’ ovvio che deve esser salutato con viva soddisfazione il recente impegno dei Comuni ma, deve esser ribadito che, di fronte all’eccezionalità degli eventi, sono necessari supporti altrettanto eccezionali; confermare i contributi del 2007 non è sufficiente perché: - fu proprio l’insufficiente erogazione del 2007 a causare l’ammanco - non chiarisce chi coprirà l’ammanco dell’anno precedente - sembra evidenziare che non si è compreso che la congiuntura internazionale è straordinariamente negativa e richiede sforzi maggiori per tutti - non sembra per ora delineare l’indicazione di una missione condivisa dal territorio per Elbafly che, lo ricordiamo, in un contesto normale, dovrebbe basare la propria azione sul mandato ricevuto dai soci che, prima in settembre (presenti anche tutti gli Enti soci), si sono pronunciati a favore del noleggio di un aereo più grosso e del relativo aumento di capitale, poi in dicembre, dati i problemi di certificazioni Enac da parte dello scalo, hanno ribadito l’intenzione di continuare l’attività anche con un aereo piccolo come in passato, deliberando comunque l’aumento di capitale. Oltre a prendere atto politicamente e a trarre tutte le conclusioni societariamente dovute, un cda uscente non può che fare un estremo tentativo, prendendo tempo e chiedendo perentoriamente a tutti di esporsi con chiarezza, non essendo possibile nè sensato, dedicarsi ad un'attività così rischiosa (esseri umani a bordo di aerei non consentono gestioni amatoriali, e risparmi qua e là), a dispetto dei santi; ma soprattutto non intendendo assumersi la responsabilità di sollecitare ulteriori impegni economici da parte della disastrata economia elbana, quando poi, gli stessi soggetti che per un anno intero hanno promesso risorse e sostegno facendole poi mancare, sono i primi a non credere più nell'iniziativa o a non crederci abbastanza da dedicarle tutto un inverno di lavoro. A tal fine, Elbafly cercherà di convocare un ulteriore incontro con le Amministrazioni locali e le Associazioni di categoria, in preparazione dell’assemblea fissata per il 21.04 dove, in via definitiva, verrà decisa la messa in liquidazione o la continuazione dell’attività sulla base dei capitali effettivamente resi disponibili a tale data.


Elbafly aereo

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