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Controcopertina: Imbrocchiamola!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 marzo 2008

In occasione della Giornata mondiale dell'acqua parte Imbrocchiamola! Il secondo appuntamento della nuova campagna di Legambiente Ridurre si può che promuove, insieme alla rivista Altreconomia, l'uso dell'acqua di rubinetto presso ristoranti, pizzerie e bar, ma anche in casa, per ridurre i consumi di acque minerali, evitando sprechi di energia e risorse, produzione di rifiuti plastici ed emissioni di CO2 da trasporto su strada. L'Italia ha il record mondiale del consumo procapite di acque minerali. Questo significa un grande spreco di risorse, montagne di bottiglie di plastica da smaltire e tante emissioni di CO2 per il trasporto su gomma che potrebbero essere risparmiate. Per questo invitiamo tutti a preferire l'acqua del rubinetto. Visitate www.imbrocchiamola.org per conoscere tutti i dettagli della campagna e gli esercizi che aderiscono all'iniziativa. Con Imbrocchiamola parte anche la campagna di informazione rivolta ai cittadini e alle amministrazioni locali per promuovere l'uso "dell'acqua del Sindaco", per diffondere buone pratiche come la divulgazione sistematica dei dati sulla qualità delle acque di rubinetto e l'eliminazione delle acque imbottigliate nelle mense scolastiche. L'acqua è gratis Anche se le acque sotterranee fanno parte del demanio pubblico, 14 Regioni su 20 non ricevono un euro per l'acqua imbottigliata dalle imprese. A novembre 2006, però, la Conferenza Stato-Regioni le ha invitate a uniformare la propria legislazione a quella di Piemonte, Lombardia, Veneto, Umbria, Basilicata e Sicilia, che già chiedono un "canone di imbottigliamento". Dove esistono, oggi le tariffe variano tra 0,0003 euro per litro (in Basilicata) e i 0,003 euro per litro (in Veneto, per effetto di un emendamento alla Finanziaria regionale 2007 approvato a fine gennaio). Alcune regioni prevedono uno sconto per chi sceglie di imbottigliare nel vetro. La Provincia autonoma di Trento, la Toscana e la Campania sono "produttori" importanti, ma gli imbottigliatori non pagano altro che un "canone di coltivazione", in pratica l'affitto del terreno. In Trentino Nestlé imbottiglia l'acqua "Pejo", pagando al comune di Peio meno di 30 mila euro l'anno per 90-110 milioni di litri (nel 2005, secondo l'Annuario delle acque minerali 2006/2007 di Beverfood). La Regione Toscana -dove si produce oltre il 10% dell'acqua imbottigliata in Italia- si è dotata nel luglio 2004 di una legge (la 38/2004) che prevede il pagamento di una canone di concessione commisurato ai prelievi. Da due anni e mezzo manca il regolamento attuativo. Intanto Panna e Uliveto (il nono marchio più venduto, quasi 400 milioni di litri nel 2005) continuano a pagare 46 mila euro (la prima) e 20 mila euro (la seconda).


rubinetto acqua

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