La replica del Sindaco sulla questione della strage dei platani non si fa attendere: "Marini avrebbe ragione a protestare se i lavori andassero in direzione dell'abbattimento di piante sane, autoctone e ombrose, ma voglio rassicurarlo che così non è" In effetti, spiega il Sindaco, il progetto originario (come si può notare dal rendering pubblicato sopra a commento del primo articolo) prevedeva la completa sostituzione degli alberi del viale con dei lecci ma successivamente alla presentazione del progetto le decisioni dell'amministrazione sono state diverse. "I platani sani non verranno tagliati, si farà semplicemente pulizia togliendo le piante irrimediabilmente malate. In più saranno asportate delle essenze alloctone come l'ailanto (che i locali gratificano del nome d'arte di "puzzona", che rende perfettamente l'idea delle doti della pianta) che sono praltro fortemente infestanti, codì come si rimuoveranno ed i risultati di qualche fantasioso innesto, ma le piante di pregio resteranno". Chiediamo se piante tagliate saranno sostituite da lecci in modo da procedere ad un progressivo lento cambio di guardia tra lecci e platani, ma Peria nega: "No, affronteremo il problema diversamente e con il supporto di tecnici botanici, non possiamo fare arlecchinate al verde, quella che dobbiamo preservare è una razionalità anche paesaggistica del viale, dipenderà quindi dal numero e dal posizionamento delle piante da togliere se si potrà alberare con lecci un'area, per il resto al posto delle piante di platano malate o delle specie "intruse" andranno sicuramente dei giovani platani". Fin qui le parole del Sindaco Peria che evidentemente cerca di evitare di calcare le poco gloriose orme dei suoi predecessori. Ed ha molta ragione ad essere prudente anche perché Marini ha ricostruito la storia degli "azzardi botanici" del passato in maniera un po' frettolosa. Poiché fummo parte in causa ricordiamo che quello delle magnolie in calata fu un errore doppio. In primo luogo fu una stupidaggine (a essere buoni) quella di tagliare i rustici platani che c'erano (giunta Chiari) e che ombreggiavano (loro sì) la parte pedonale della Calata per sostituirli con essenze esotiche come le delicate magnolie peraltro costate un pozzo di soldi (33 milioni dell'epoca, fine anni '80 se non ci sbagliamo). Ugualmente fu però davvero stolto, dieci anni dopo, togliere le Magnolie che avevano nel frattempo faticosamente attecchito per sostituirle col niente, creando peraltro un danno al patrimonio comunale perchè nel frattempo quelle essenze avevano acquistato maggiore e notevole valore commerciale. Proprio noi sollevammo una polemica, chiedendo per iniziare quale era la destinazione delle preziose magnolie. Ci dissero che avrebbero abbellito una qualche porzione del mostro territorio, per mesi e anni (qualcuno se lo ricorderà il tormentone: "Sindaco .. ma dove sono finite le magnolie della Calata?") continuammo a chiedere senza ricevere uno straccio di risposta se le magnolie erano ancora in vita ed eventualmente su quale area (pubblica) di Portoferraio proiettavano la loro ombra. Circa i giardini delle Ghiaie pelati e incancellati nonchè circondati da quella meravigliosa elegantissima superficie in "grevelit" che battezzamo "lo sbraciolabimbi" (che tanto piaceva, chissà perchè, alla venerabile soprintendenza) i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Giustiziati i pitosfori fatti pazientemente crescere e sagomati dal nonno dell'assessore Lupi, ci resta la girocancellata Arbeit Macht Frei che li ha sostituiti in brutto e che si è trasformata presto in un rugginificio assai oneroso da mantenere
Portoferraio 2008 6 Lavori viale ghiaie