La corsa al bipartitismo senz'anima (e senza pudore), appare ormai chiara e incontestabile. Non cì'è dichiarazione, sulla stampa o in TV, che non contenga l'appello dei due partiti maggiori al cosiddetto "voto utile". Un voto, come ricordavo in un precedente intervento, che presenta preoccupanti tratti antidemocratici e che tende alla eliminazione di ogni e qualsiasi altra forza intermedia. Ma non c'è solo questo: c'è che in alcune regioni, e la Toscana fra queste, i voti tolti alla sinistra per dirottarli sul PD creerebbero più danni che vantaggi per il PD stesso, al limite dell'autolesionismo. Vediamo perché. Alla Toscana, come è noto, spettano diciotto senatori ed è indubbio che al PD andrà il premio di maggioranza (55%) e 10 senatori. Gli altri otto dovranno essere suddivisi in misura proporzionale fra quei partiti che abbiano superato la soglia dell'8%, e cioè PDL e Sinistra-l'Arcobaleno. Appare ovvio, quindi, che ogni voto in meno alla sinistra non può che favorire il centrodestra accorciando la forbice che separa il PD dal PDL a favore di quest'ultimo. Un "voto utile", certo, ma per Berlusconi che otterrebbe così più rappresentanti e più garanzie di governo al Senato. Un quadro ancora peggiore si potrebbe presentare laddove la sinistra non riuscisse a raggiungere la soglia dell'8%, pur con il PD in grado di ottenere, quale primo partito, il premio di maggioranza. In tal caso tutti i senatori rimasti andrebbero al PDL che, sicuramente, non avrà alcuna difficoltà ad affermarsi quale secondo partito. A questo punto penso che, paradossalmente, il problema Potrebbe essere rovesciato, perché al di là delle considerazioni di carattere etico - si vota per convinzione e non per altro - se ad un "voto utile" occorre appellarsi è forse quello agli elettori del PD, Italia dei Valori e Radicali perché consentano alla sinistra di superare lo sbarramento dell8% così da sottrarre il maggior numeri di seggi al PDL. Non c'è logica né interesse nel continuare, come fa Veltroni, ad esaltare l'utilità del voto che passa dalla sinistra al PD quando, non solo non serve a quest'ultimo, ma fa il gioco della parte avversa: A meno che non si voglia, in ogni caso e con danni facilmente immaginabili, puntare ad una marginalità se non addirittura all'annullamento della sinistra nel nostro Paese. Un obiettivo sciagurato che nonostante una campagna elettorale "truccata" e il notevole dispiego di mezzi fin qui impegnati, sarà difficile raggiungere, perché la sinistra - i suoi valori, i suoi programmi, il suo progetto di società - è e rimane una insopprimibile esigenza nazionale condivisa da milioni di cittadini. Una maggiore forza alla Sinistra-l'Arcobaleno può servire anche a tutti coloro che all'interno del PD vogliono impedire un'ulteriore deriva centrista e creare le condizioni di un rinnovato rapporto unitario di tutto il centrosinistra. Per quanto mi riguarda mi auguro di cuore che il PD superi il PDL e vinca le elezioni. Con i "suoi" voti, però, con i voti, cioè, di chi veramente condivide la politica e le scelte di Veltroni. Finiamola, dunque, con gli appelli a chi la pensa diversamente ma che dovrebbe votare PD per paura del ritorno di Berlusconi. Con un duplice errore: quello di votare contro coscienza ed ottenere il risultato opposto. No, non mi sembra proprio una cosa giusta e ragionevole.
Alessi al lavoro