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Barche a S.Giovanni- Villette di Campo-PIA di Capoliveri e Gambero Rosso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 13 marzo 2008

E' stata una giornata incasinata di quelle che propongono una pluralità di stimoli di "embrioni di notizia" che dovrebbero essere lavorati a dovere: - A San Giovanni c'è stato un mezzo subbuglio: nonostante il congruo anticipo con il quale si erano annunciati i lavori al marciapiede e la necessità dello spostamento delle barche, con la Capitaneria che rimuoveva galleggianti da ormeggio indebitamente posizionati, più di uno è stato preso in contropiede: - A Campo il Sindaco, dopo il baillame degli ultimi giorni sul fronte del PEEP chiede alle cooperative di fornire adeguata documentazione per un rigoroso riscontro delle condizioni dei cooperatori-assegnatari, minacciando misure drastiche verso chi avesse fatto il furbo: “Quando Santa Chiara fu rubata gli fecero le porte di bronzo”, ma i passi verso la legalità sono comunque positivi. - A Capoliveri la società Front Officine, subentrata nella proprietà di un ampio appezzamento sul quale ha realizzato 24 appartamenti all’ex Sindaco Barbetti ed ai suoi familiari si è vista respingere dal TAR un ricorso verso gli atti della successiva giunta, che aveva ricalcolato gli oneri di urbanizzazioni dovuti aumentandoli di più di 100.000 euro. Ma stiamo ragionando intorno ad una zona del contestatissimo P.I.A. (un piano di sviluppo agricolo che surrettiziamente ha consentito la realizzazione di che ha già determinato il rinvio a giudizio di più di 40 persone. Certo sotto il profilo giuridico la sentenza del tribunale amministrativo non avrà ricadute, ma (ove ce ne fosse bisogno) aggiunge un altro tratto allo sconcertante e sconfortante quadro dell’urbanistica capoliverese. - A Portoferraio domani si porrà rimedio ad un abuso edilizio, provvedendo, ove il titolare non lo avesse fatto direttamente a smantellare il manufatto. Giusto certo, peccato che ad andare giù non sia uno dei mostri cementiti che deturpano il territorio insulare, un’antenna del Puntale, ma nientepopodimenoché una sorta di recinzione definita gazebo sulla cui area un ristoratore (e chi lo aveva preceduto) da una decina di anni piazza dei tavoli estivi. Certo, il manufatto ritratto nella foto non è il massimo della bellezza, personalmente non lo avremmo autorizzato, e forse nei panni degli amministratori lo avremmo fatto rimuovere immediatamente all’epoca in cui fu realizzato, ma se vogliamo “spezzare le reni al Gambero Rosso” di Via del Mercato vecchio dovremmo tenere conto della proliferazione degli ancor più orrendi e molto più persistenti gabbioni vitreo-metallici dal leggiadro nome di “verande” che impestano ormai l’intero centro-storico, della cui realizzazione chi più chi meno, tutte le amministrazioni degli ultimi 30 anni portano responsabilità. E poi ci sono altre vie date interamente in concessione, ci sono tavolini e luci di altre attività bellamente appoggiate a monumenti storici, ci sono marciapiedi completamente occupati da tavoli e poltrone di esercizi, che obbligano i pedoni a scendere in strada in punti pure critici per il traffico. Se la regola è quella che si deve lavorare allora è una regola che deve valere per tutti, perché la tolleranza o la tolleranza zero devono essere criteri meno elastici della trippa. Abbiamo accennato a quattro episodi totalmente differenti per natura, collocazione geografica importanza politico-amministrativa, quattro episodi legati però da un filo: tutti fanno riferimento alla gestione urbanistica e paesaggistica. Bene, noi pensiamo (giungendo a rimpiangere perfino la disciolta Commissione Beni Ambientali) prima di ogni altro settore occorrerebbe giungere non solo alla unicità dello strumento tecnico di gestione del territorio caldeggiata dalla regione, ma anche ad una unicità politica degli indirizzi e delle scelte, perché nel grande e nel piccolo si individuino criteri comportamentali, standard paesaggistici validi oggettivamente e per tutto il territorio insulare.


gambero rosso esterno

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