Torna indietro

No fanghi: provocatorio proporci di entrare nell'osservatorio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 09 marzo 2008

Un posto per il Comitato "No Fanghi" nell'Osservatorio sull'attuazione dell'accordo Piombino-Bagnoli è una proposta demagogica e provocatoria, una trappoletta mediatica. Serve all'opinione pubblica, nella probabile ipotesi di un nostro rifiuto: "Vedete, io li invito a discutere! Come al solito sono loro a rifiutare il dialogo". Il sindaco vorrebbe vendere come sua una proposta che in realtà deriva solo da una sollecitazione della Regione (lettera dell'assessore Fragai a seguito di una nostra) che lo ha invitato ad aprire qualche percorso partecipativo, almeno per salvare la faccia. Ma la faccia non la salva perché così esprime quello che pensa debba essere la partecipazione e la democrazia, cioè solo la possibilità di partecipare ad un organismo che ha il compito di osservazione per l'attuazione di un accordo che non condividiamo. Quindi nessuna possibilità di partecipare alle scelte, solo quella di lavorare perché siano attuate, anche se non siamo d'accordo. Tante grazie, troppo buono… Noi chiediamo altro, chiediamo che su questa vicenda si apra un confronto serio con la possibilità di confrontare ipotesi diverse, vederne i risvolti positivi e negativi, confrontare i costi finanziari, i benefici per la comunità locale e nazionale, confrontare tecnologie e metodi, quantità stoccate e prodotte sul nostro territorio, spazi, possibilità di smaltimento ecc.. Fino ad ora questa possibilità non c'è stata e non è accettabile che si continui a redarre accordi, come si sta facendo anche con quello sulle bonifiche, presentarli poi già confezionati ad un cosiddetto confronto pubblico inteso come sfogatoio delle masse e poi andare all'approvazione. Fino ad ora le modifiche ai testi dell'accordo quadro sono avvenute per le forti proteste popolari o per l'intervento della Regione Toscana ma il nocciolo dell'accordo non si è mai voluto veramente discutere. Sono caduti tutti i presupposti che hanno fatto da base all'ipotesi di trasporto dei fanghi di Bagnoli, si diceva che i rifiuti industriali di Piombino non possono essere messi nelle vasche in quanto rifiuti, mentre quelli di Bagnoli non lo erano e si è dimostrato che non è vero, si è parlato di tempi ma poi il tutto si è ridotto in forse sei mesi, ma probabilmente i tempi per il trasferimento a Piombino saranno più lunghi del trasferimento a Napoli. Insomma non ci sono motivi plausibili per questa migrazione di rifiuti e inoltre questa viene ad aggravare l'emergenza rifiuti industriali che c'è sul nostro territorio. Gli amici di Bagnoli lo hanno detto con chiarezza: se questa roba è buona, allora è una risorsa e perché dovremmo regalarla a Piombino? Se invece è pericolosa perché dovremmo scaricare su Piombino un nostro problema? Questo è buonsenso, questa è serietà, cose che da tempo non albergano più nella politica italiana. Per questo abbiamo chiesto all'assessore Fragai l'applicazione della legge regionale sulla partecipazione e se anche questa non è pienamente attivata, la si attivi o comunque si faccia un percorso partecipativo che abbia quei presupposti.


Logo no fanghi

Logo no fanghi