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A Sciambere dell'8 Marzo a Posteriori

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 09 marzo 2008

Sul perché l’8 Marzo si celebri la Festa della Donna si diffondono diverse e non sempre veritiere risposte, una di queste fa riferimento ad una tragedia accaduta a New York, nell’edificio riprodotto qui a sinistra e di cui l’8 Marzo ricorrerebbe l’anniversario anzi quest’anno il centenario, un evento spaventoso il cui persero la vita 148 camiciaie che lavoravano per dei padroni aguzzini che usavano serrare a chiave i reparti dall’esterno, per impedire che le donne, nei turni che duravano fino a 12 ore, lasciassero anche temporaneamente la loro postazione. Per questo l’incendio della Triangle (così si chiamava la fabbrica) si trasformò in una strage: le operaie senza vie di fuga morirono asfissiate o arse vive o gettandosi dalle alte finestre del palazzo. Sarebbe quel fatto un elemento importante della nostra storia nazionale: la quasi totalità di quelle donne era di nazionalità italiana, sbarcata solo da qualche anno in america, non conosceva una parola di inglese. Sarebbe bene studiarlo sui libri di storia, se lo si facesse però ci si accorgerebbe che il rogo assassino scoppiò a Manhattan il 25 Maggio 1911 e non l’8 Marzo 1908. C’è anche chi correla la fatidica data ad un intervento di Rosa Luxembourg rivoluzionaria femminista, all’Internazionale socialista, chi ad un'altra strage (sempre di donne) sul lavoro, in Russia nel 17 , altri ancora un episodio di sciopero con cruento finale … Comunque appare chiaro che il messaggio emancipativo-femminista, non era disgiunto dalla protesta dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo e/o dell’uomo sulla donna in ambiti lavorativi e non solo. L’8 marzo (così come il 1° Maggio) diventava quindi una data simbolica per le lavoratrici ed i lavoratori, per le sinistre, un giorno “serio” che poteva pure essere vissuto come una festa, ma con solide radici nella politica dell’uguaglianza e della solidarietà. Certo, tutto ciò a poco a che vedere con banalizzazione con la commercializzazione dell’8 Marzo con i riti carnascialeschi della serata di libertà e libertinismo con gli strip maschili, benevolmente concessi da chi non ha capito, neppure che “la parità tra uomo e donna inizia dal lavello dei piatti” (Enrico Berlinguer, uno che sapeva il fatto suo) , figuriamoci le faccende complesse. Tutto quanto sopra abbiamo scritto perché ieri abbiamo visto in TV tre signore tutte intopite, col capello fatto e il vestitino firmato che in occasione dell'8 Marzo annunciavano la costituzione nientemeno che dei circoli femminili collegati al Partito delle Libertà. Orripilanti ed incoreggibili quelle tipe da canasta, da party, da Gossip, che ancora una volta emulando il Supremo allungano le mani su ciò che a loro non appartiene, la storia in questo caso.


mimosa

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