"Gli avvicendamenti politici fanno dimenticare le responsabilità della Regione nelle disgrazie della gestione dei rifiuti all’Elba. E’ come se ogni nuovo amministratore non si trascinasse le responsabilità politiche, economiche e morali di ogni suo predecessore, specie se compagno di partito. In nome di questo principio i sindaci potrebbero anche smettere di riconoscere le restituzioni finanziarie alla Regione generate dalla struttura commissariale, in nome delle responsabilità ascrivibili ai loro predecessori che le hanno contratte. E invece no, si continua a pagare e qui torno alla gravità del fatto che neppure essendo dello stesso colore politico il nostro Sindaco riesce a portare a casa qualcosa di buono per noi. Che bella figura. Non solo si paga la Regione che - è certificato anche dal fallimento di una commissione di inchiesta istituita dal Consiglio Regionale - non ha avuto alcuna capacità di far recitare il "mea culpa" sul fallimento dell’operazione e sulla funzionalità dell’impianto, inconcludente a produrre atti e attribuzioni di responsabilità per la soluzione del problema, si paga un impianto che aveva si delle criticità ma che ora, cannibalizzato, non è più in grado di assolvere neppure ai più elementari compiti di selezione e stabilizzazione della frazione organica. Il colmo è stato leggere l’articolo pubblicato sui quotidiani on line della conferenza fatta al Lyons Club Isola d’Elba, presente il gota di Esa e il sindaco, dove Frangioni avrebbe raccontato che i rifiuti “vengono scomposti tramite appositi trattamenti in Cdr (combustibile derivato dai rifiuti), compost, scarti di processo, perdite, raccolta differenziata. Al termine il prodotto risultante viene inviato in parte, tramite autotreni al termovalorizzatore di Rosignano e parte alla discarica di Literno”. Le bugie: “Vengono scomposte”. All’isola non viene scomposto nulla, non viene fatto alcun trattamento, va tutto in discarica così come arriva dai cassonetti, quindi niente Cdr, niente raccolta (o meglio trattamento) per il recupero differenziato dei rifiuti, niente scarti di processo, niente compost (o meglio frazione organica stabilizzata); c’è invece un’enorme discarica che per nostra sfortuna accoglie i nostri rifiuti, e dove si pagano i conferimenti (dei rifiuti tal quali, e quindi del cdr, compost, scarti di processo, perdite acqua e raccolta differenziata) che a loro volta generano le sanzioni regionali e le soprattasse. Poi "e parte (dei rifiuti) alla discarica di Literno”. La discarica di Literno è esaurita da anni e non è prevedibile a breve la sua riattivazione. Ma allora cosa ci raccontano? E poi non avevano detto in precedenti comunicazioni che costa meno mandare tutto in "Continente"? Queste sono le persone che gestiscono i rifiuti all’isola d’Elba. E chi paga? Noi cittadini. Non pagano i direttori di Esa, il presidente, il Consiglio di amministrazione, i revisori dei conti, possibile non siano mai responsabili di niente? Possibile che anche quando il servizio previsto nel corrispettivo della Tia non viene effettuato e dobbiamo pagare? E qui ancora una volta siamo accomunati a Napoli, Bassolino non se ne va, un commissario che ha gestito per quattro anni i rifiuti portando al disastro ecologico che fa dell’Italia un paese con credibilità inferiore a Terzo Mondo ritiene indispensabile la propria posizione gestionale, e i vertici Esa cosa fanno? Rimangono incollati alle loro poltrone. Non hanno risolto alcun problema, non hanno saputo mantenere in esercizio un impianto, non hanno saputo far decollare le raccolte differenziate, hanno solo aumentato i costi e sviluppato discriminazioni e conflittualità sindacali.
Adalberto Bertucci