Torna indietro

C.M. L'incertezza crea un danno all'immagine istituzionale dell'Ente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 marzo 2008

E’ da quando il decreto legge Lanzillotta-Santagata, contenuto nella legge finanziaria, è stato approvato, seppur come materia da trattare a parte, che il futuro della Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano è appeso ad un filo. I territori insulari dell’ente potrebbero perdere la qualifica di comuni montani con gravi ricadute negative a livello socio-economico. Elba, Giglio e Capraia vedrebbero non riconosciuta a livello amministrativo la loro condizione di insularità, condizione nella quale emergono le stesse problematiche dei Comuni di montagna: trasporti, scuola, salute e servizi in genere. Molti sono i progetti in corso, in via di definizione e di prossima realizzazione che rischierebbero di restare in sospeso per molto tempo se il capitolo Comunità Montana fosse definitivamente chiuso senza predisporre prima un organismo che, come sottolineato nell’ultimo confronto istituzionale tra Fragai, Alessi e Peria, "possa proseguire nel ruolo di centralità istituzionale, governance locale, coordinamento e pianificazione territoriale svolto dalla Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano". In modo particolare, aggiungiamo noi, negli ultimi anni e più precisamente con la gestione del Presidente Danilo Alessi. Tutti i progetti in corso – frantoio, canile, collegamenti fra le isole, manutenzione strade, le condotte a mare, il museo del granito, la sistemazione dei fossi, il piano energetico, la sentieristica ed altri ancora – verrebbero vanificati. Cospicui finanziamenti a favore della sanità e il sociale, la forestazione, l’agricoltura, l’innovazione tecnologica, l’assetto idrogeologico, per citarne solo alcuni, rischiano di essere dirottati altrove. Importanti gestioni associate, di cui la Comunità Montana è capofila, quali l’URP, la protezione civile, il catasto delle aree boscate attraversate dal fuoco, gli espropri, il canile comprensoriale e – avviate a fine 2007 – i servizi informatici, lo sportello unico per le attività produttive e le funzioni catastali, subirebbero contraccolpi negativi. Questo stato di incertezza inoltre ha già prodotto danni per l’immagine istituzionale dell’Ente e alla sua funzione di programmazione del territorio. Questa scure minaccia la vita della Comunità Montana proprio nel momento in cui l’Ente deve attivarsi per partecipare ai programmi comunitari e regionali del prossimo quinquennio che rendono disponibili milioni di euro con particolare riferimento alle aree montane e insulari (Piano di sviluppo rurale, Piano operativo regionale, Interreg provincie frontaliere). Con la probabile soppressione dell’Ente e con i conseguente venir meno della qualifica di comuni montani, si cancellerebbe l’unico Ente di gestione, coordinamento e programmazione del territorio oltre a perdere consistenti agevolazioni e benefici per le imprese e le popolazioni relative all’acquisto di gasolio e gpl, l’esenzione Irap per i piccoli esercizi commerciali, l’indennità compensativa per gli agricoltori (contributi UE), la defiscalizzazione ICI per i terreni agricoli e le agevolazioni previdenziali, le misure di sostegno per gli anziani, disabili e giovani. Il decreto che si poneva l’obiettivo del risparmio, specialmente all’Elba e nell’Arcipelago Toscano, sortirebbe l’effetto contrario: il rischio reale è l’aumento dei costi rappresentati da una probabile futura moltiplicazione di nuovi organismi associativi che finirebbero per non produrre gli effettivi benefici che di norma scaturiscono da una efficiente associazione quale per esempio il Consorzio di bonifica di cui la Comunità Montana attualmente svolge le funzioni. La Comunità Montana al 2006 ha attivato, senza indebitamento alcuno, investimenti per 2,6 milioni di euro, finanziati integramente con risorse trasferite dallo Stato, dalla Regione Toscana e da altri Enti pubblici. Nel triennio 2004-2006 si sfiorano i 18 milioni di Euro, mentre nel 2007 si sono superati i 4 milioni* (*dato in corso di definizione) Un ente comprensoriale che funzioni rappresenta, quindi, non solo l’opportunità e l’efficienza di interventi coordinati sul territorio ma crea le condizioni ottimali per la progettazione e la realizzazione di iniziative e programmazione finanziaria garantendo importanti opportunità di sostegno e finanziamento alle attività produttive e a quelle sociali. Dai dati economici emanati dalla Comunità Montana nell’ottobre scorso è facile dedurre quali siano i benefici per la realtà insulare dell’ArcipelagoToscano: nel periodo 2004-2008 i trasferimenti verso il nostro territorio hanno superato abbondantemente i 20milioni di euro. Per quanto riguarda i capitoli di spesa sono due gli indici che dimostrano quanto questo Ente, se gestito con la dovuta serietà e competenza, sia necessario al nostro comprensorio. Le spese per il personale, che dal 2004 al 2005 sono diminuite di circa 800.000 euro per il passaggio del personale del settore idrico all’Asa, tra il 2005 e il 2006 sono diminuiti di ulteriori 470.000 euro. I costi della politica, come si dice in gergo, cioè l’indennità del Presidente e dei componenti della Giunta e dell’Assemblea, sono passati dai 156 mila del 2004 ai 143 mila del 2006. Per questo percorso virtuoso la Comunità Montana ha anche incassato un giudizio di apprezzamento dalla Corte dei Conti. Tra i progetti e le attività sopra descritte altri sono i ruoli e le competenze che l’Ente ha assunto negli ultimi anni: il piano di sviluppo socio economico (PSSE 2005-2007), il rapporto sullo stato dell’ambiente di Agenda 21 (2006). La Comunità Montana concorre anche: alla formazione del Piano Territorialedi Coordinamento (PTC) al Patto per lo Sviluppo Locale (PASL) in accordo con la provincia, coordina per conto della Regione le politiche aeroportuali e dei trasporti in genere, è presente nella Conferenza dei Sindaci per la Sanità e il sociale, fa parte in sieme al Parco, della gestione associata per il Piano Strutturale Unico dell’Elba. Secondo una recente statistica le Comunità Montane in Italia rappresentano un sistema che produce circa 203 miliardi di euro di beni e servizi di elevata qualità nei settori idrico,energetico, agro alimentare e turismo. In pratica il 17% circa del Prodotto lordo nazionale. Come si legge in una delle ultime note dell’Ente e alla luce di quanto sopra descritto, ci pare necessario che “qualsiasi modifica degli assetti istituzionali dovrà partire da questo dato di fatto, non per cancellare, quindi, ma per migliorare la struttura al fine di renderla più adeguata ed efficiente”


comunità montana interno

comunità montana interno