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Controcopertina: Il corpo della donna quale campo di battaglia per confronti politici

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 06 marzo 2008

La Legge 194/78 “ Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza “, che ha messo in linea l’Italia con molti altri paesi europei, nei 30 anni della sua applicazione ha visto la riduzione degli aborti per circa il 50% ed il debellamento della piaga dell’aborto clandestino. Risultato che sta a dimostrare l’utilità e l’efficacia di questa legge a tutela delle donne e della loro salute. Oggi però purtroppo assistiamo ad un dibattito su questa legge, stimolato dalla campagna elettorale in corso che vede ancora una volta il corpo della donna quale campo di battaglia per confronti politici che con esso hanno poco a che vedere. Il fatto di Napoli rappresenta un doloroso episodio che ha colpito una donna, in un momento molto delicato della sua esistenza. Noi condanniamo la vicenda ed auspichiamo che venga fatta luce su quanto accaduto. La Legge 194 non obbliga nessuna donna all’aborto, ma è un’opportunità per chi ha necessità di interrompere la gravidanza in ambito sanitario sicuro e rispettoso per la scelta comunque drammaticamente sofferta della donna. Parimenti essenziale è una massiccia attività di educazione sessuale e di informazione sui sistemi contraccettivi nelle scuole, così come il potenziamento dei consultori che, con mezzi adeguati, possano svolgere a pieno le competenze loro assegnate dalla stessa Legge. Il rischio che corre tutta la nostra società rimettendo in discussione una Legge che ha dato buoni risultati nella riduzione degli aborti, è quello di ostacolare, oltre al percorso di emancipazione femminile, anche la valorizzazione del ruolo consapevole della donna in tutti gli ambiti, da quello familiare, a quelli sociale, professionale e politico. La Commissione Pari Opportunità continuerà, nel solco della propria vocazione istituzionale, a combattere ogni discriminazione nei confronti delle donne ed ad operare per una comunità dell’uguaglianza tra i generi, anche nell’ambito della rappresentanza politica, oggi di grande attualità e necessità.


Donna  Donne  ascolto

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