Caro Direttore Stasera sfogliando Tenews mi sono cascati gli occhi su una fotografia … c’era proprio lei con un bel maglioncino rosso alla riunione dei comunisti di tutte le parrocchie!!!! Credo che Lei abbia fatto bene a farsi fotografare così, di modo che i lettori di Elbareport possano misurare quanto è imparziale Lei !!!! Non crede caro Direttore che sarebbe meglio, visto che si vanta di avere tanti lettori, e di tutti i colori, che si vergognasse a frequentare quelle compagnie???? E poi che fa? sale sul carro dei più arrabbiati e dei più sfigati, quelli che nemmeno il compagno Veltroni ha voluto intorno???? Che fine!!!! Luce Elbana Gentilissima Signora Luce Se non mi sbaglio questa è la terza lettera che mi invia in sei anni e noto intanto che lei ha un pensiero fisso: quello che mi dovrei vergognare (per cose diverse ma sempre vergognare). Mi dolgo, creda, di non poter accondiscendere alla sua ritornante richiesta, poiché non mi vergogno affatto di frequentare “quelle compagnie” Pubblico comunque la sua lettera, anche per par condicio con le valutazioni (troppo generose nei miei confronti) di Bruno Paternò su Camminando, e provo a risponderle nel modo più esaustivo. Circa il cromatismo delle mie vestimenta, mi dispiace che non abbia notato che indossavo pure dei calzini sul rosso. Padrona di non crederci signora Luce, ma quel maglione lo avevo addosso da molte ore (forse puzzava pure) e ci è rimasto solo perché (al termine di una giornata infernale) non ce l’avevo fatta a passare di casa a lavarmi e a cambiarmi (e per cenare). Sulla fiducia le chiedo di prendere atto (caso mai la considerasse una circostanza attenuante), che a pelle avevo una tshirt nera e delle mutande blu (possibile omaggio all'Inter o ai nero-azzurri Fini-Berlusconi?) Termino la sezione dei colori ricordandole comunque una frase che degli scapestrati scrissero 40 anni fa sui muri di Parigi: “Laissez la peur du rouge aux bêtes à cornes !". in italiano: "Lasciate la paura del rosso al bestiame cornuto" Con evidente riferimento, come lei m’insegna, all’ispanico rito della tauromachia. Circa l’imparzialità non sono né un arbitro di calcio, né un giurato di un concorso di bellezza : imparziale non ho obblighi di esserlo. Ho scritto una dozzina di volte che i lettori fanno bene a fidarsi dei giornalisti che dichiarano da che parte stanno (e danno alle idee altrui la stessa dignità che alle proprie) e a diffidare dei sedicenti "informatori imparziali" che di norma sono i più compromessi di tutti, i più trombettieri di questo o quel padrone. Circa lo stare lì: certo che stavo "con i comunisti di tutte le parrocchie" (non era proprio così ma accettiamo la semplificazione). E dove dovevo stare, non mi cada in deliquio, visto chi aveva convocato quelle 90 persone che erano in sala mi aveva concesso l'onore di aprire l'assemblea costitutiva de "La Sinistra l'Arcobaleno" all'Isola d'Elba? Circa le sue ultime affermazioni l'essere schifati da Veltroni, l'essere sfigati etc. Veda signora Luce io sono diventato comunista tanti anni fa soprattutto per un esasperato spirito egualitario e perché non sopportavo i prepotenti ed ogni tipo di prepotenza. A quei 90 compagni (miei ovviamente) ho detto che si può essere prepotenti urlando e battendo i pugni "ma anche" carinamente, pacatamente. Giudico il patto-ricatto Veltrusconi come una intollerabile prepotenza, come un tentativo di esproprio proprietario, come la volontà di togliere la parola a chi non si è, come questi due scombicchierati novelli dioscuri, perfettamente omologato alla "democrazia dell'apparire e delle apparenze", all'americanizzazione del confronto politico. Per questo, cara signora, ho deciso di tornare dopo molto tempo e limitatamente per il tempo di una campagna elettorale, a fare politica attiva, per difendere con le unghie e con i denti ogni singolo voto di chi è a sinistra nel pensiero e nella sostanza, ed è UTILE anzi indispensabile che a sinistra resti, perché solo una sinistra forte può garantire politiche di solidarietà nazionali ed internazionali, di pacifismo certo, di salvaguardia ambientale, ed il resto sono chiacchiere imbellettate chiunque le faccia. Infine se con quella orrida espressione di origine padana che è "sfigati", lei intende gli ultimi della fila, i pensionati ridotti alla fame (e non per modo di dire), gli operai massacrati, gli extracomunitari che annegano, nella indifferenza del mondo opulento degli evasori e dei falsificatori di bilanci, nel canale di Sicilia, i ragazzi stagionati costretti a bamboccioneggiare in casa dei genitori perché non se ne possono comprare né affittare una propria, il ceto medio in caduta rapida verso una certa proletarizzazione, i commercianti e gli artigiani usurati dalle mafie e dalle banche, allora sto con gli sfigati, ed agli sfigati conviene di stare con me. Lei si accomodi pure dove vuole, corra pure in soccorso di chi ritiene vincerà, anzi stravincerà, ma attenta signora, la storia di scherzi ne ha fatti già molti; quando gli sfigati vincono, quando colgono i loro obiettivi, pure i prepotenti devono abbassare le penne e venire a patti o almeno a più miti consigli.
sinistra scritta