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Danilo Alessi: Il voto utile è quello coerente con le proprie idee

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 27 febbraio 2008

Voto utile per chi? E per cosa? L'appello è chiaro: votare per i partiti minori non serve, è un voto a perdere, solo il voto per i più grandi può contare per il governo del paese. Lo dice Berlusconi per convincere gli elettori di Casini e tutti quelli che a destra non hanno aderito alla CDL. E lo reclama specularmente Veltroni che, dopo aver imbarcato Di Pietro e Pannella, vorrebbe prosciugare l'elettorato alla sua sinistra. Apparentemente alternativi ma uniti nel comune obiettivo di far terra bruciata per dar vita ad un duopolio (le prove generali si sono viste con l'affossamento della par condicio in tv) ed avviare insieme un nuovo treno, quello del bipartitismo ed eventualmente, dopo, delle larghe intese. C'è un tratto pesantemente antidemocratico in questo modo di concepire il voto, come se i programmi fossero indifferenti e l'unica ragione fosse quella di far fuori ogni altra piccola o media forza politica. E' paradossale, se non addirittura scandaloso, che oggi Veltroni chieda agli elettori di sinistra di votare per il PD per non far vincere Berlusconi quando sua è stata la scelta di andare da solo (o quasi) addossando alla sinistra la responsabilità delle difficoltà e poi della caduta del governo Prodi, sapendo bene che questa è solo una scusa e che ad altri occorre chiedere il conto della sconfitta del centrosinistra. E' bene ricordare allora che il governo Prodi è caduto perché la legge elettorale voluta dal centrodestra non garantiva la governabilità, lasciando spazio ai ricatti di Mastella e Dini che hanno fatto mancare i loro voti, perché il PD, che doveva rafforzare il governo, appena si è mosso è stato un elemento destabilizzante, perché gran parte del programma promesso agli elettori non è stato attuato, perché l'immagine della spazzatura in Campania è stata devastante, così come quella della Calabria dove mezzo consiglio regionale è sotto inchiesta, perché abbiamo aumentato le tasse anche agli operai senza aumentare i salari, perché i precari, i pensionati, i giovani, le fasce più deboli della società non hanno visto sostanziali miglioramenti delle loro condizioni di vita, perché abbiamo messo in piedi un governo elefantiaco fra i più affollati della storia del paese, perché anche questa volta non abbiamo fatto la legge sul conflitto d'interessi e abolito le leggi vergogna, insomma per tante e diverse ragioni e non certo per causa di una sinistra che mai ha fatto mancare il proprio leale e incondizionato appoggio. Questa è la realtà dei fatti che Veltroni e il PD tentano di nascondere e mistificare. Da qui la gravità della scelta politica del PD che affonda il centrosinistra per divenire sempre di più un partito di centro moderato. Nel PD, nei suoi programmi, è scomparsa la parola "sinistra" ed è un altro il profilo che lo distingue sui problemi cruciali della laicità, del lavoro, dei diritti civili, della pace, dello stato sociale, dello sviluppo eco-sostenibile e della tutela dell'ambiente, fino al punto, paradossale, di far dire a Berlusconi di essere stato copiato! Ma se è così, se il PD non è e non vuole essere una partito della sinistra, come può essere utile un voto al PD? Utile a che cosa? Ad avere in Parlamento un partito di centro ed un partito di centrodestra e nessuna formazione politica di sinistra? Il voto che conta è il voto per un progetto, per certi principi, per un insieme di idee. Se vogliamo dare un contributo al rinnovamento della politica e almeno tentare di costruire una sinistra moderna, popolare, di governo, se vogliamo che in Italia e nel mondo continui a vivere una sinistra capace di combattere le ingiustizie, la schiavitù di tanti uomini e donne,la povertà e con essa l'insicurezza, la violenza e il riarmo, una sinistra profondamente laica che garantisca la tutela della 194 e si batta per l'abolizione di leggi medioevali come la 40 sulla procreazione assistita, ebbene, l'unico voto utile, coerente, vero è quello a sinistra, per la sinistra-l'arcobaleno. Solo con una sinistra più forte e unita sarà possibile impedire al PD di scivolare ulteriormente lungo la china di una visione sempre più moderata e ricomporre così un quadro ed un alleanza di centrosinistra, per un governo non più condizionato e ricattato dalle forze più conservatrici e integraliste del paese. Se oggi questo è possibile in Sicilia e a Roma, dove il centrosinistra è unito, perché non dovrebbe esserlo domani a livello nazionale o -mi auguro- all' isola d' Elba? Un voto quando è dato, è dato. Lo si dà-di norma-una volta ogni cinque anni. Chi si prende il tuo voto invece lo usa per cinque anni, parla anche in forza del tuo voto, sceglie anche in tuo nome. Non si vota per dispetto o per paura, si vota per convinzione, perché si crede in qualcosa, perché ci si riconosce in un programma, in un'idea. Se sei di sinistra è a sinistra che devi votare. Solo così ha un senso la democrazia.


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