Molti nodi sono venuti al pettine e con essi la Giunta toscana e la maggioranza hanno dovuto gettare la maschera. E’ successo nell’ultima seduta del Consiglio regionale, quella di martedì 12 e mercoledì 13 febbraio. In questa occasione Martini e compagni hanno di fatto certificato che continueranno allegramente a spendere e spandere per far sopravvivere e anzi ampliare ulteriormente il modello con il quale controllano, mediante un potente apparato di fedelissimi, la società toscana e, di conseguenza, il consenso. Il conclamato taglio della spesa, a cominciare da quella politica, per il governatore è una volta di più uno slogan, uno specchietto per le allodole. Decisioni e comportamenti sono ben altro Come i Consorzi di bonifica, che costano tanto ai cittadini, hanno più amministratori e dirigenti che dipendenti, dovrebbero svolgere compiti che sono di piena competenza delle Province. Una valutazione che, virgola più, virgola meno, accomuna anche il centrosinistra che, tuttavia, ha votato unito e come un sol uomo contro la proposta di legge avanzata da Forza Italia verso il Popolo della Libertà e da Alleanza Federalista di abolizione dei Consorzi di bonifica e relative tasse a carico della popolazione con il passaggio delle competenze (e dei lavoratori dipendenti) alle Province. Il piatto è servito. La maggioranza si rifiuta di toccare i carrozzoni.
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