Egregio Direttore di Elbareport, o per meglio dire caro compagno Sergio Rossi, leggo sul tuo giornale quanto scritto da un certo Tiro Fisso Uno e consentimi di dirti, con tutta sincerità, che mi fa meraviglia come tu continui a pubblicare articoli non firmati. E' pur vero che se il signor TF1 è costretto ad usare uno pseudonimo, e non certo il proprio cognome, evidentemente ha qualcosa di cui vergognarsi. Ma cosa? Forse la sua incoerenza politica? O peggio ancora ha due o tre mangiatoie a cui attingere? O cos’altro? Una cosa è certa: si nasconde dietro una sigla anonima perché vuole ciarlare su materie che non conosce. Il signor Tiro Fisso Uno, infatti, usa un tono saccente, sale in cattedra e si atteggia a professorino, ma poi dimostra di ignorare le posizioni di Legambiente nazionale sull'ambientalismo del Sì. Cita Ermete Realacci, Roberto Della Seta e lo stesso Walter Veltroni, ma poi non sa cosa dicono i dirigenti del Partito Democratico sull'ambientalismo del fare. Il signor TF1 scrive, fra l'altro, contro il Villaggio Paese definendolo un ecomostro (un'unica struttura alta 4 piani larga 15 metri e lunga circa 200 metri), ma dimostra di non avere mai consultato quelle previsioni urbanistiche. Questi sono solo alcuni esempi, potrei andare avanti ancora per molto, ma ne vale la pena? Caro Sergio, scrivere una lettera anonima non è degno di una società civile, rappresenta, al contrario, un malcostume esercitato da omuncoli sottosviluppati. Così facendo consentiremo ai continentali di dire, fino alla fine dei tempi, che la nostra bella ed orgogliosa isola è "un caso a parte" . Ne vale la pena? Non credo proprio! Io, a scanso di equivoci, non mi sento offeso dall'anonimo TF1 poiché non ho nulla di cui vergognarmi né del mio passato, né tanto meno del mio presente, le mie posizioni sono consultabili su http://ilvicinato.blogspot.com Grazie per la tua ospitalità, Lorenzo Caro Lorenzo Le lettere anonime sono un'altra cosa, così come sono un’altra cosa le insinuazioni velenose le invenzioni diffamanti coperte dall'anonimato. La stragrande maggioranza degli articoli che vengono pubblicati su Elbareport sono firmati o siglati e comunque riconducibili ai loro autori, anzi per rendere maggiormente identificabile il pensiero di chi interviene. molto raramente ad esempio “redazioniamo” un pezzo, di solito notiamo a margine, così che chi ci scrive non possa lamentarsi di arbitrari tagli e distorte interpretazioni, e chi legge possa identificare in una nota a margine o in una risposta, il punto di vista del giornale. Ho consentito alcune eccezioni (oltre che per rare faccende molto serie quando ritenevo opportuno tutelare chi scriveva) per i pezzi che erano di satira o comunque confinavano con lo sfottò (come quello che ha causato la tua veemente reazione) ma senza trasformare questo quotidiano in un cumulo di libidini represse scaricate da chiccazzè ignoranti come le capre che inventano, pontificano e insultano senza contraddittorio. Eh no caro Lorenzo usare uno pseudonimo su questo giornale non è consentito a tutti: l’ho chiarito più di cinque anni fa dicendo che mi assumevo oltre che la responsabilità giuridica (che comunque ho) anche per grandi linee la responsabilità "politica" contenutistica di quanto appariva come non esplicitamente firmato, per questo la qualità di scrittura di questi pezzi è stata comunque alta, per questo le sigle di fantasia: (l’esilarante Catarella, la finta ingenua H20, la dotta Primula Russa, i variati Tiri Fissi, i vignettisti CUSH, IDA, Mendolone e FUNCOOL (di destra ma anticipatore)) si contano poco più che sulle dita di una mano. E’ un gioco Lorenzo, talvolta duro ma non scorretto, men che mai illecito, sono certo che non riceverò querele, né da te né da altri per il lavoro satirico dei miei noti (Alex. Attilio, Yuri) e dei miei ignoti occasionali collaboratori. Ma c’è un'altra ragione per la quale ti invito a riporre lo sciabolane di guerra ed è che nel cercare di farti giustizia hai, scusami, “pisciato abbondantemente fuori dal vaso” e posso pure dimostrartelo. Tu rimproveri al povero tiro fisso di turno la definizione di ecomostro per l'insediamento prossimo venturo di Vigneria e per aver usato, ma in altra occasione, l’espressione (comparativa) di “un'unica struttura alta 4 piani larga 15 metri e lunga circa 200 metri” ebbene, quella esemplificazione, che era molto chiaramente introdotta per rendere l’idea del mostruoso volume totale dell’intervento da un “come se si realizzasse un’unica struttura etc.” era mia. Mio era il calcolo comparativo; di più, sono stato il primo a definire pubblicamente “ecomostro” per l’esattezza: “.. il vero nuovo ecomostro elbano..” quella orribile cosa che vi apprestate a realizzare. "Le voila" il tuo omuncolo sottosviluppato sono dunque io (legittima opinione: devo dirti però che trovo la definizione appena un po' sopra le righe). Per completezza di cronaca considerai (e considero) quell'intervento cosa tanto urbanisticamente scellerata che restituii dopo 36 anni (40 se contiamo la FGCI) la tessera dei DS in aperta polemica tanto con i convinti fautori dell’ecomostro di Vigneria come te, quanto con i “radicali” del correntone, che neanche in quella occasione dettero manforte, come meritava, a Lucia, lasciata pressoché da sola, contro pateracchi politici ed ecomostri piaggesi. Ultima; rimanendo in argomento io non so se quel Tiro Fisso abbia contezza della materia e del pensiero di Realacci e di Della Seta, a occhio e croce sì, ma non è per me questo il punto. Il punto è che non credo che i due innesti da Legambiente benediranno e neppure assolveranno con formula dubitativa l’ecomostro riese, perché l’ambientalismo del sì, se è fare quelle cose non è ambientalismo, e (contaci) ci perderebbero subito la faccia a coppiola. Ti dirò anzi che appena potrò disturbare Realacci gli chiederò direttamente cosa pensa del vostro ecomostro e/o se ha mutato le sue convinzioni su quel tipo di interventi. Ti ringrazio per avere scritto e ringrazio i lettori che hanno seguito fino a qui Sergio P.S. Credimi, gente con due o tre mangiatoie politiche dalle parti di Elbareport neppure si presenta
Villaggio Paese ricostruzione virtuale