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Un pasticcio calcistico tra gli juniores

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 19 febbraio 2008

L’U.S.D Porto Azzurro, Società di Calcio di II Categoria, nel mese di Dicembre scorso ha presentato reclamo avverso l’utilizzo di un calciatore, in posizione irregolare di tesseramento, durante una gara del Campionato Provinciale Juniores. In altri termini una squadra ha schierato in campo un giocatore non suo ma di un’altra compagine. Dopo mesi il ricorso è stato respinto poiché secondo gli Atti Ufficiali di Gara l’atleta non risulterebbe utilizzato. Di contro c’è che il reclamo è stato formalizzato proprio in virtù della violazione del C.G.S. di cui all’Art. 17 comma 5 (utilizzo di fatto) e non già per un’ipotetica possibilità di violazione. Ma ancora vi è da segnalare che parte degli atleti, nell’occasione avversari, nella vita sono compagni di classe tant’è che il Lunedì successivo hanno commentato in lungo ed in largo la gara e tutte le performance senza escludere l’argomento “posizione irregolare di tesseramento”, per la cronaca dopo quel match sembrerebbe che il giocatore in questione non abbia più partecipato ad alcuna gara. In tutto questo quello che sconcerta di più è l’assenza dell’annotazione della sostituzione del giocatore nel Rapporto Arbitrale. Fin qui i fatti. Ora è senz’altro possibile che Atleti, Allenatore, Dirigenti e Accompagnatori del Porto Azzurro abbiano avuto una visione dell’avversario schierato in campo, ma in questo caso ci troveremmo di fronte ad un fenomeno collettivo meritevole d’approfondimenti scientifici, come pure è possibile che l’atleta sia stato effettivamente schierato. In questa seconda ipotesi vi è da valutare la mancanza d’annotazione, negli Atti di Gara, riscontrata dalla Commissione Disciplinare Territoriale. Or bene se quest’omissione è frutto della vulnerabilità del genere umano, allora questa U.S.D. non avrebbe nulla da eccepire e se ne farebbe una ragione, ma se l’omissione dovesse essere riconducibile ad un’azione volontaria, in concorso tra più soggetti, sarebbe molto grave ed allora, se in ambito Provinciale Dilettantistico accadono di queste cose, diventano giustificabili anche gli accadimenti del settore Nazionale Professionistico, laddove ogni evento è capace di influenzare lo spostamento di forti flussi di denaro, si vedano ad esempio le inchieste giudiziarie degli ultimi anni. Alla fine resta solo il dubbio del Porto Azzurro sulle cause che hanno generato questo stato di cose ed il conseguente rigetto del ricorso atteso che “verba volant e scripta manent”. A questo punto vorremmo solo suggerire: a) agli atleti; di affrontare le competizioni sempre con lealtà e rispetto dell’avversario sia esso, dichiaratamente, più forte o più debole; b) ai designatori; di evitare, per quanto possibile, di affidare gare ad Arbitri che dimorano in uno dei due paesi delle squadre che si affrontano; c) a noi tutti, Presidenti, Allenatori, Dirigenti e Accompagnatori; ma non sarebbe il caso di valutare la possibilità di smettere di porre in essere azioni di Campanile in favore, ognuno, della propria squadra, che oltremodo disgregano (ci riferiamo all’aspetto calcistico) e unire le nostre energie e sinergie per il rilancio del calcio elbano magari fin nelle Serie Maggiori? Un saluto ed un grazie a quanti hanno prestato attenzione per quanto sopra.


pallone da calcio

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