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L’indignazione del papà Antonio Montone per la vicenda Anna e Francesco.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 17 febbraio 2008

A solo otto giorni dai funerali di Anna e Francesco io, Antonio Montone papà di Anna, mi sento in dovere nei confronti dei due ragazzi di rendere pubblico il mio risentimento per l’atteggiamento e per il comportamento ufficiale e umanitario degli organi che ci dovrebbero rappresentare all’estero, nel caso specifico in Thailandia. Infatti questi, riferendomi alla Farnesina, al Console e all’Ambasciata di Bangkok non hanno contribuito in nessun modo ad aiutarci per lo svolgimento delle pratiche per poter velocizzare il rientro delle salme. Infatti dal giorno 24/01/2008 data in cui è avvenuto l’incidente solo il giorno 30/01/2008 abbiamo ricevuto le salme a Fiumicino alle ore 06,00 in due specie di bare con attaccato sopra il loro certificato di morte e di imbalsamazione. La mia rabbia e il mio dolore unitamente alla morte dei ragazzi è l’indifferenza dei nostri politici nei nostri confronti, infatti noi abbiamo parzialmente saputo dell’accaduto tramite mia figlia Simona abbandonata al suo destino, e da altri amici che si trovavano li’ in vacanza. E sempre nel tema dell’indifferenza il giovedi’ 24/01/2008 in pomeriggio mi sono recato in un’ agenzia viaggi a Portoferraio per la mia partenza per la Thailandia, ma avendo spiegato all’impiegata che il mio passaporto era al rinnovo alla questura di Napoli ha cercato di spiegare alla questura dell’aereoporto di Fiumicino il problema e quindi l’emergenza, ma mi è stata negata la possibilità di andare ad aiutare mia figlia Simona che si trovava immersa in un dolore incommisurabile. Parlando l’altra mattina con l’ambasciata di Bangkok mi diceva che non era stato informato di niente e che se i ragazzi non avessero avuto l’assicurazione ci sarebbero stati più problemi di quelli che ci sono stati e che se mi volevo costituire parte civile dovevo mettere un avvocato e recarmi n Thailandia, e se volevo sapere con più precisione tutto l’accaduto dovevo fargli richiesta scritta, neanche si fosse trattato di due cani. Io sono indignato non per la cultura Thailandese ma per il comportamento degli organi che ci rappresentano. Per l’accaduto sia la mia famiglia che la famiglia Pilato siamo in attesa di ricevere le scuse per il rispetto di Anna e Francesco. Nel caso contrario si riconferma la mia indignazione.


Pukhet thailandia

Pukhet thailandia