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"Ma l'Elba - dice la FAITA - non è poi così cementificata"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 30 giugno 2003

Mentre gli elbani, nell’afa opprimente di questo fine giugno, reduci da una stagione (quella 2002) negativa conclusasi con il disastroso nubifragio del 4 settembre, non chiedono altro che lavorare in santa pace per far quadrare, finalmente, i bilanci delle proprie aziende e delle proprie famiglie, puntuale come sempre, riparte con grande vigore e in grande stile la campagna denigratoria dell’Elba e degli elbani: “il cemento all’assalto dell’isola d’Elba”, “allarme mattone”, “abusi e speculazioni”, “palate di soldi (ma dove? Ma chi l’ha visti?) che fanno gola ai cementificatori”, la mafia che si sta espandendo anche dalle nostre parti, probabile “intreccio tra alcuni politici, massoneria e grande criminalità”, gli elbani che, naturalmente, “pensano solo a far soldi in fretta e non allo sviluppo”. Non c’è male, come quadro generale, vero? L’abbiamo già detto in altre occasioni ma, dato che ci si ostina a tornare sempre sull’argomento, ci vediamo costretti a ripeterlo. All’Elba ci sono zone in cui si è costruito abbastanza, anche troppo, e zone in cui si è costruito poco. Comunque, a parte pochissime eccezioni (tutte imputabili a gruppi del continente) non si sono verificate, all’Elba, grandi deturpazioni del territorio, neanche nella fase di accumulazione primitiva. Del resto, l’Elba (neanche 30.000 abitanti per 224 Km quadrati di territorio) ha una densità abitativa di circa 130 abitanti per km quadrato e risulta assai meno urbanizzata e “cementificata”, ad esempio, di Malta (stessa superficie dell’Elba per 350.000 abitanti) o di Ischia (47 km quadrati, meno di ¼ dell’Elba, 50.000 abitanti che diventano 300.000 in estate), che pure sono zone che attraggono notevoli flussi di turismo balneare. Poi, è noto che ci sono comuni, all’Elba, in cui, nelle more dell’approvazione del nuovo strumento urbanistico, è praticamente bloccata l’attività edilizia. Ci sono aziende, specie quelle del settore ricettivo (fra cui le nostre), che hanno assolutamente bisogno di ristrutturarsi, non per aumentare la ricettività, ma per migliorare la qualità dei servizi ed adeguarsi alle nuove normative. Non ci sembra dunque corretto fare di tutta l’erba un fascio. Sarebbe necessario un approccio un tantino più prudente, così come sarebbe necessario considerare che il turismo, all’Elba, oltre a creare ricchezza (sulla quale vengono pagate regolarmente le tasse), dà lavoro e dà da mangiare a diverse migliaia di famiglie, tra imprenditori e personale dipendente. Comunque, a proposito di cementificazione, sabato 21 giugno, in cronaca di Piombino, abbiamo appreso che il Comune ha autorizzato il raddoppio della capacità ricettiva sulla Costa Est, con due grandi interventi che riguardano Torre Mozza e Baia Etrusca. Incredibile, poi, la presa di posizione di un amministratore regionale: “ma non è che ognuno (all’Elba) può costruirsi il suo…porticciolo”. Incredibile perché, nella stessa pagina, Vincenzo Onorato indica la realizzazione di un grande porto turistico come una delle priorità per rilanciare il turismo elbano; incredibile perché, sempre sabato 21 giugno, abbiamo letto un ampio reportage sulla “nautica da diporto”, dove si accennava anche al ritardo “di anni luce” che abbiamo rispetto alla Francia in materia di marina. Nello stesso articolo si parlava, con toni trionfalistici, di tre nuovi porti turistici appena realizzati in Toscana: a Crepatura (tra Rosignano e Castiglioncello, 650 posti barca, 80 miliardi di vecchie lire), a Puntone di Scarlino (560 posti, 50 miliardi), a Marina di Grosseto (561 posti, 43 miliardi). Il tutto, appunto, veniva giustamente presentato dall’estensore dell’articolo con orgoglio e soddisfazione. Quindi, due pesi e due misure: in continente, realizzare un porto turistico è segno di progresso e di sviluppo, mentre all’Elba ciò rappresenta un insopportabile attentato all’integrità dell’ambiente. Evidentemente, noi elbani siamo un po’ meno eguali degli altri. Sempre a proposito di cementificazione presentata come progresso (“il litorale ritrovato”, “in vacanza nella piccola Hollywood”, “la rinascita delle vecchie colonie”), venerdì 13 giugno, abbiamo appreso che a Tirrenia sta per essere realizzato un investimento colossale, con cui saranno costruiti alberghi e strutture ricettive varie, quartieri residenziali, centri commerciali, impianti sportivi, centri congressuali, “centinaia di appartamenti a due passi dal mare”. Tutto questo ci fa piacere, ovviamente, anche se per molti elbani, purtroppo, risulta difficoltoso anche costruirsi la prima casa.


castello volterraio  da vicino

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3 mari panorama lacona

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