In mattinata di giovedì dipendenti della Cosimo de Medici Spa stavano procedendo alla periodica pulizia dell’area degli scavi della Villa Romana all’interno del compendio mediceo della Linguella, le mura che di tanto in tanto debbono essere liberate dalle erbe infestanti e da detriti che vi si depositano. Gli operatori eseguendo la pulizia in punto dell’area esposto anche al periodico dilavamento delle maree e delle onde del mare, vedevano emergere dal terreno per diversi centimetri un grosso cilindro metallico, che interpretavano come la possibile culatta di un pezzo di artiglieria, di cui poteva essere originariamente munito il bastione esterno del lato est del compendio, crollato a seguito dei bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, una cui porzione, anche se ribaltata, risulta ancora visibile. Ma un primo esame compiuto dal Dott. Giuseppe Massimo Battaglini del comune di Portoferraio, al quale era stato segnalato il ritrovamento, faceva escludere che l’oggetto fosse un antico cannone. La sua forma , a proposito del bombardamento, richiamava a parere di Battaglini piuttosto preoccupantemente una bomba da 500 libbre, di quelle che furono sganciate sul capoluogo elbano dagli alleati nel terribile bombardamento del 19 Marzo 1944, rimasta evidentemente inesplosa. Del fatto a quel punto venivano informati i Carabinieri che recintavano l’area creando una zona di sicurezza e si attivavano per contattare gli artificieri ai quali sarà passata la scomoda “pratica” della rimozione e disattivazione dell’ordigno, che potrebbe risultare ancora in grado di provocare una devastante esplosione.
linguella panorama