A sciambere del tutto scorre (o tutto gira?)
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : giovedì, 14 febbraio 2008
Orbene il 10 aprile saranno passati 35 anni esatti dalla pubblicazione del nostro primo articolo per un giornale "importante". Sì era l'Unità e a chi frullasse per la testina di dire "bella forza" chiederemmo di informarsi sulla selettività di quel giornale in quei tempi sulla pignoleria sconfinante nella rompicoglioneria dei capi-redazione, sulla pretesa di livelli professionali anche dall'ultimo dei corrispondenti che ovviamente scriveva gratis. Ce ne ricordiamo molto bene perchè debuttammo in seconda pagina con rimando in prima, là dove osavano solo le aquile non i pulcini spennacchiotti. La notizia era grossa in effetti: una parte della DC aveva rotto con la dirigenza e si era spostata a sinistra, riportando la sinistra al governo di Portoferraio dopo quasi venti anni Era il frutto di un dialogo iniziato tra noi del circolo Gramsci e loro del circolo Kennedy, anche tra noi giovani figgicciotti e i giovani democristiani. Certo che ebbero fegato .. si mossero armi e bagagli i Fratini gli Scelza, i Monfardini, i Pacinotti, resistettero a lusinghe, pressioni, ricatti (almeno morali) e ha tentativi di morale linciaggio. Raccontavamo quella storia ad uno che non l'aveva vissuta notando che a quel tempo il nuovo, la rottura degli schemi, si cercava andando a sinistra esaltando i valori della solidarietà, del socializzare ed oggi c'e chi vuol passare per nuovo (che poi al massimo è lavato con Perlana) ricorrendo a destra i fautori del libero mercato e dell'individualismo. L'avevamo presa alla larga ma il nostro interlocutore ha quasi brutalmente sintetizzato: "Beh siete tornati alle posizioni di partenza tu sei comunista, loro democristiani!" Non è esattamente come diceva il nostro interlocutore ma per un attimo abbiamo sudato freddo: la storia invece che come un lungo fiume ora tortuoso ora più pigro (come l'abbiamo sempre pensata) ci è apparsa come una giostra lenta e imbecille che va avanti verso l'indietro e fa un giro in un terzo di secolo per riportarci dove stavamo. A quel punto però ci è sfuggito: "Eccheccazzo, altri quindici anni di Craxi no eh!"
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