Ora voi direte che ce l’abbiamo in modo particolare col Sindaco di Portoferraio. Oddio un po’ di ragione ce l’avete pure, però è innegabile che costui abbia una innata tendenza a mettersi in posizione di eccellente infiocinamento. Ed abbiamo notato che più la stagione avanza, più sale il termometro, più si surriscalda la politica e più Giovanni Certastampa Ageno diventa immaginifico. Sulla sua proposta di referendun dicembrino, dopo aver letto l’articolo che gli è stato dedicato dal Tirreno, ci siamo posti le seguenti domande: Non abbiamo capito noi? Non ha capito la collega che ha raccolto l’agenial pensiero? Ageno ha capito quello che spiegava? Perchè in effetti il referendum, come lo abbiamo capito, sarebbe un referendum “a tema”, non nel senso di dedicato ad un solo tema, ma nel senso di : Tema: Cosa penso della politica del comune? – Svolgimento …………………………………….. Orbene la cosa sarebbe anche fattibile se si tenessero aperti i seggi una quindicina di giorni, quello che ci preoccuperebbe sarebbe comunque la fase dello spoglio, e forse ancor di più quella della valutazione dei risultati. Come fare ad esempio a far emegere un risultato tra una scheda su cui fosse vergato: “Via le auto dal Centro Storico” e una che portasse su scritto: “Viva il Fuochi – Abbasso Ageno – Viva la Topa!”? Un suggerimento: sostituite il Napoleone della Sala Consiliare con un più innocuo e rilassante paesaggio.