Tozzi: Critiche di chi parla di Giannutri non sapendo di cosa parla Quanto affermato da Paolo Togni a proposito dell'isola di Giannutri, nell'articolo delil 6 febbraio scorso su Libero Mercato dal titolo "Giannutri off limits" risulta talmente distante dalla realtà dei fatti da domandarsi se Togni sia mai stato sull'isola o abbia solo ascoltato voci interessate alle future elezioni all'Argentario. L'isola versa in realtà in uno stato di degrado da tutti riconosciuto a causa di alcune mancanze strutturali e della insostenibile pressione antropica estiva. Le stime ufficiali del Corpo Forestale dello Stato parlano di oltre 25.000 presenze nel mese di agosto scorso, senza contare i residenti, gli affittuari e coloro che vi arrivano su imbarcazioni private: significa centinaia di persone al giorno su un'isola priva di servizi, altro che "un certo affollamento (sic) nel fine settimana." Per questo il Parco, nel pieno delle sue prerogative di legge e con l'accordo del Ministero dell'Ambiente, dei residenti e, soprattutto del Comune del Giglio (di cui Giannutri fa parte), ha deciso di procedere a una regolamentazione degli afflussi sull'isola dopo aver istituito un tavolo di confronto con i portatori d'interesse. Nessuna imposizione dall'alto, dunque, ma il volere congiunto del Comune e del Parco per salvaguardare l'ambiente. Questo accordo prevederà necessariamente una riduzione dei flussi turistici sulla falsariga di quanto da questo Parco già messo in pratica all'isola di Pianosa (peraltro con soddisfazione di tutti). Smentisco categoricamente, però, le seguenti affermazioni: - che potrà sbarcare a Giannutri "solo chi ha un'abitazione in loco": lo potrà fare chiunque, purché si accordi con le gite organizzate e si muova con una guida ambientale; - che sia prevista una qualsiasi forma di regolamentazione anche per - l'isola del Giglio, che nulla ha a che vedere con quanto si sta organizzando a Giannutri; - che ci sia stata una "moratoria della regolamentazione", che anzi procede speditamente e sarà portata a compimento prima della prossima stagione; - che il Presidente abbia intenzione di "andare a casa", visto che dispone di altri quattro anni di mandato, con buona pace di chi si augura diversamente. Inoltre informo il poco informato Togni che i topi di Giannutri sono stati recentemente ridotti quasi all'eradicazione (proprio grazie al Parco) e che si sta provvedendo a dissalatore e raccolta rifiuti, oltre che alla riapertura della Villa Romana. E che il sottoscritto, seppure in aspettativa, è ancora Primo Ricercatore del CNR e che è proprio in base al suo curriculum scientifico che è stato chiamato alla Presidenza di questo parco, non potendo vantare né preferenze né conoscenze politiche e non avendo alcuna voglia di indossare alcuna casacca di partito. Cordialmente Mario Tozzi Giannutri: da terra di nessuno a patrimonio di tutti Angelo Gentili di Legambiente scrive su www.maremmanews.it:Giannutri: da terra di nessuno a patrimonio di tutti. Questo sarà il futuro dell'isola di Giannutri se come auspichiamo finalmente verranno ripristinate le regole e quindi la legalità in un'isola che in appena 2,41 chilometri quadrati racchiude un patrimonio ambientale di estremo valore non solo per la Maremma, ma per l'intera Regione Toscana. Non può che sorprendere la posizione di chi in questi mesi, criticando le regole previste dal Parco dell'Arcipelago Toscano, sembra ignorare consapevolmente presupposti fondamentali quali il fatto che Giannutri è già parte di un Parco nazionale, è Zona di protezione speciale dell'Unione Europea (a terra e a mare) ed è un Sito di importanza regionale, dove ogni attività dovrebbe per le direttive Ue habitat e Uccelli essere sottoposta a valutazione di incidenza. Le regole che quindi oggi dovrebbero vigere su Giannutri rappresentano dunque solo il ripristino della legalità, ponendo finalmente rimedio su 11 anni di violazioni delle norme ambientali, che hanno sottoposto l'isola ad una capacità di carico insostenibile. Non a caso la decisione è stata presa considerando le condizioni ambientali in cui ormai versa l'isola, sottolineate dalle tante denunce e dossier di Legambiente. Impensabili poi le modalità in cui in tutti questi anni sono stati gestiti migliaia di flussi, con l'assalto delle coste, dei fondali e turisti lasciati senza nessun servizio. “L'istituzione di nuove regole di fruizione dell'Area marina protetta e di una programmazione più razionale dei flussi turistici – spiega Angelo Gentili della Segreteria Nazionale di Legambiente – è un atto necessario ed improrogabile per salvaguardare un'area che, altrimenti, rischierebbe di essere irrecuperabilmente compromessa. Sempre in quest'ottica la regolamentazione dei flussi non solo non deve essere vissuta come un impedimento, ma al contrario come un'opportunità per sviluppare un turismo di qualità. L'istituzione dell'Area Marina Protetta, i nuovi corridoi d'accesso all'isola, le zone di ormeggio per i diving e per le barche, la previsione di percorsi ambientali (e relative guide specializzate) infatti non solo garantiranno una fruizione sostenibile dell'area in linea con la normativa ambientale vigente e la salvaguardia del mare e del territorio, ma sarà anche occasione per sviluppare una nuova economia del turismo di qualità, aperta a tutti e non solo a pochi privilegiati, con la nascita di nuove figure occupazionali sino ad oggi inipotizzabili in un'area terra di nessuno. Nautica, pesca e turismo avranno, infatti, numerosi vantaggi diretti ed indiretti da una programmazione delle attività future, che non sia miope, ma lungimirante; non mummificazione dell'area costiera marina, bensì fruizione regolata e sostenibile”. “Confidiamo – conclude Gentili – che alla fine a prevalere sia il buon senso ed il rispetto delle leggi vigenti annunciate dall'Ente Parco e dal Comune dell'Isola del Giglio, attraverso un confronto costruttivo con le categorie interessate e le istituzioni locali. Solo in questo modo, infatti, Giannutri potrà entrare a tutti gli effetti a far parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano”. Angelo Gentili - Legambiente Grosseto Da patrimonio di tutti a terra di pochi (eletti) Perdonatemi il particolare momento in cui posso apparire abbastanza verboso e ridondante, ma la mia convinzione è più forte del tentativo di non dire niente. Ho letto, qualche giorno fa quanto riferito da Stefano Gentili (“Giannutri: Legambiente sostiene regole accessi. Da terra di nessuno a patrimonio di tutti” del 2 febbraio 2008, fonte www.maremmanews.it), esponente della Segreteria Nazionale di Legambiente, relativamente alla questione Giannutri/Aree Marine Protette e quindi ritengo doveroso esprimere il mio punto di vista sulla sequela di inesattezze riportate nell’articolo. Non è attraverso un provvedimento come il “numero chiuso” che si fissano le regole certe su un territorio. Non si tutela l’ambiente attraverso l’adozione di misure che impongono la limitazione alla fruibilità. Le regole ci sono già e stabiliscono paletti certi alla corretta utilizzazione degli ambienti, sia a terra che a mare. Affermare che con il parco le regole verranno finalmente rispettate è un concetto pregno d’utopia e d’ipocrisia. Il problema rimane quello conosciuto: le regole non vengono e non verranno mai fatte rispettare fino a che mancherà un efficace ed efficiente controllo da parte delle autorità ufficiali. Ma, amici miei, vigilare costa mezzi, uomini e soldi ed in questi momenti di profonda carestia governativa “non c’è trippa per i gatti”. Questo è il tema specifico sul quale dovremmo interrogarci e sul quale Gentili dovrebbe dire qualcosa di credibile. Ma c’è ancora qualcos’altro. Quali sono i tangibili benefici ottenuti in 19 anni di gestione del Parco Arcipelago? Se ci sono, ci vengano quantificati ed mostrati! Hanno forse risolto il problema dei rifiuti e della discarica di Giannutri ancora a cielo aperto? (v.foto allegata) O il problema dei rifiuti di Giannutri non ha responsabilità come in Campania? L’Ente Parco ha contribuito alla risoluzione dello storico problema dell’approvvigionamento idrico? Ha forse previsto la sostituzione della rete di distribuzione idrica, fatiscente e fuori norma? Ha forse proposto e finanziato soluzioni per lo smaltimento dei reflui industriali e delle abitazioni civili? Ha forse posto rimedio alla mancanza di un trasporto marittimo istituzionale e meno oneroso per i residenti? Ha forse studiato condizioni migliori per il trasporto dei prodotti e dei generi di prima necessità? Ha forse ricostruito i resti della preziosa villa romana? Ha forse combattuto gli abusi e l’abusivismo edilizio? Si sono forse accorti del degrado a terra in cui verte l’isola di Giannutri? Si sono forse accorti del degrado a mare, a seguito della chiusura dell’area marina più bella dell’isola a discapito di due cale oramai oggetto di forte concentrazione di barche (che non sanno più dove andare se non in quei pochi spazi rimasti disponibili)? Niente di tutto ciò. Quindi, a cosa servono le maggiori regole? Ripeto, 19 anni di Parco Nazionale persi, tra provvisorio e definitivo, in aggiunta ai costi per la gestione di un carrozzone inutile, a danno dell’ambiente … e dei contribuenti. Osservate la foto che allego a questo testo. Rappresenta la situazione 2007 della discarica di Giannutri. Veramente pensate che attraverso le restrizioni agli afflussi turistici, la situazione generale dell’isola migliori? Oppure il Consorzio punta a trasformare Giannutri in un’oasi per pochi scelti e selezionati! Troppi quesiti, troppe domande miei cari gigliesi. E tante altre domande continueremo a porci negli anni futuri, senza via d’uscita. Gentili ed i suoi amici continueranno a decidere sulle nostre teste, comodamente seduti alla scrivania di un’associazione ambientale a sputare sentenze, spesso non confortate da studi scientifici, su come dovrebbero essere le isole (d’estate), fregandosene della cultura degli indigeni isolani che hanno animato nel tempo un profondo rispetto per l’ambiente dove vivono. Come dicevo, troppe domande, troppe incertezze e uno schifo di politica ambientale! Adesso vogliono negare anche il principio internazionale dello sviluppo sostenibile (v. dichiarazioni di Tozzi) . Un esempio di vera follia. Ma di questo ne parleremo un altra volta.
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