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Controcopertina: Il libro dell'esilio rappresentato dai detenuti di Porto Azzurro

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : domenica, 29 giugno 2003

C’è una chiesa spagnola nel cuore di Porto Azzurro, dove l’ingresso, di norma, è sbarrato da fossati e cancelli. E’ la chiesa della Casa di Reclusione dove ogni domenica soltanto pochi volontari, con i loro permessi speciali, condividono insieme ai detenuti la parola di Dio. Ma per il secondo anno consecutivo un passo della Bibbia ha fatto sì che la chiesa diventasse teatro, musica, la casa di tutti. E’ stata infatti la rappresentazione del libro di Rut da parte del gruppo biblico dei detenuti sotto la guida di Bruno Pistocchi e delle registe Cinzia Bartalini e Manola Scali con la collaborazione esterna di Lina Papa ad offrire ad alcuni ospiti e ad una rappresentanza di detenuti stessi un giorno di partecipata solidarietà. Nella mattina di sabato 28 giugno, disposti i sedili ai lati della chiesa seicentesca, l’altare e il corridoio centrale sono divenuti il palcoscenico dove i protagonisti hanno dato vita ad una libera interpretazione di quello che è considerato il passo del dolore e dell’esilio, che apre però ad uno spiraglio di speranza. I ragazzi, originari di paesi diversi, hanno attualizzato il libro interpretandolo in chiave autobiografica, parlando di sé e della loro esperienza di Dio, il Dio comune di tutte le religioni: “Ero povero, sono partito perché speravo di migliorare la mia vita, poi la mia fragilità, le difficoltà, mi hanno portato a sbagliare, adesso mi trovo a riflettere insieme agli altri” dirà un ragazzo venuto dal Senegal. Insieme hanno cantato sulle note del gruppo musicale di Donoratico “69 Plajo” che accoglie le influenze e le tradizioni di tanta musica etnico-popolare, hanno accolto ed espresso il dolore personale dei loro diversi esilii, trasformandolo però in un messaggio di mutua accoglienza e di sincera solidarietà. Il programma di drammatizzazione biblica anche per quest’anno è stato portato avanti dai volontari della Associazione “Dialogo” in collaborazione con la Caritas e l’Associazione San Vincenzo de’ Paoli. Tra il pubblico anche il Vescovo Monsignor Santucci. “E’ stata inoltre una occasione di collaborazione tra esterno ed interno, - ha commentato Manola Scali - l’attrice Lina Papa ha avuto da poco il suo articolo 17 che le concede di entrare all’interno del carcere. Durante questi mesi abbiamo fatto prove separate, lei si preparava a Livorno figurandosi di essere all’interno del contesto carcerario. Ma quando ci si è trovata davvero a contatto con i suoi compagni di scena l’emozione è volata altissima, la partecipazione ha superato gli schemi della recitazione.” “Dio è amore” ha concluso un detenuto, “ è l’esule, lo straniero, è il percorso comune di dolore e di speranza.”


carcere porto azzurro

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