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Marandino: sequestrati beni per oltre 40 milioni di euro

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 25 gennaio 2008

Oltre 250 auto, tre aziende agricole, due società di compravendita di auto e diciotto tra appartamenti e terreni: sono questi i beni riconducibili al clan che fa capo a Giovanni Marandino e per i quali la sezione penale del tribunale di Livorno ha disposto il sequestro. Un patrimonio stimato circa 40 milioni di euro. Una stima effettuata per difetto, in quanto agli appartamenti è stato dato un semplice valore catastale e non quello di mercato. Un provvedimento scaturito dalla proposta di applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, avanzata dalla Direzione investigativa antimafia di Firenze. Gli appartamenti sottoposti a sequestro si trovano a Portoferraio (cinque), Lido di Venezia, Salerno, Tivoli e Perugia, mentre le sedi delle società erano all'Isola d'Elba ed in Campania. Secondo quanto illustrato da Pasqualino Pirozzi - tenente colonnello della Guardia di Finanza a capo del primo settore investigazioni preventive e Maurizio Dalle Mura, capo del Centro operativo Dia di Firenze - tutto è nato da un'evidente incongruenza tra il tenore di vita del Marandino - definito molto alto - e le sue dichiarazioni dei redditi, spesso chiuse a zero o con redditi comunque estremamente limitati. Le indagini prendono origine dall'operazione Marata, coordinata dalla Dda di Firenze e che ha permesso di individuare, all'Elba, un'associazione di tipo mafioso che operava seguendo modalità di estorsione e ed usura. Un lavoro investigativo che, nell'ottobre del 2006, ha portato all'ordinanza di custodia cautelare in carcere per sette persone, tra le quali Giovanni Marandino, 71 anni, “allievo” del clan Cutolo, già condannato nell'ottobre del 2007 con rito abbreviato per associazione a delinquere finalizzata all'usura e all'estorsione aggravate dal vincolo mafioso. Apprezzamento per l’operato della Dda è stato espresso dall' associazione albergatori dell' Isola d'Elba. “L'impegno della magistratura e delle forze dell'ordine - ha detto Mauro Antonini, presidente dell' associazione - ha consentito di sventare un pericolo per il nostro territorio. Siamo felici per questa operazione che - ha aggiunto Antonini - ci consente di guardare al futuro ancora più serenamente e di continuare a lavorare per il miglioramento continuo dell'offerta turistica e a favore di un sano sviluppo economico di tutto il territorio”.


Marata  4 cartello

Marata 4 cartello