Paolo Ballerini, raggiunto mentre sta tornando all’Elba è preoccupato come è giusto che sia un sindaco che vede rinviare in un colpo solo a giudizio l’1,5% della popolazione che amministra. “Non commento nel merito la sentenza di rinvio a giudizio, rilevo solo che comunque vada si profila un iter giudiziario lungo e dispendioso, sia per le finanze di molte famiglie capoliveresi che per quelle publiche. Tutto ciò al di là delle responsabilità di chi veramente ha determinato questo stato di cose, non può che ricadere negativamente sull’intera comunità. Sono poi sorpreso, colpito e profondamente amareggiato del rinvio a giudizio di comuni cittadini che ritengo fossero in perfetta buona fede” C’è poi un problema specifico che l’Amministrazione capoliverese non potrà eludere: la presenza tra i rinviati a giudizio di un tecnico (l’arch. Vivoli) incaricato della stesura del Regolamento Urbanistico, un incarico deciso dal predecessore di Ballerini Ruggero Barbetti, ma che l’attuale giunta ha confermato: “E’ una faccenda estremamente delicata dovremo, verificare una serie di compatibilità, ma è anche vero che il paese ha bisogno urgente di regole e certezze urbanistiche che evitino il porsi di altri casi come quello che stiamo discutendo” Ballerini non ci sta a essere il sindaco di un paese dove la presenza delle forze dell’ordine in comune ad acquisire carte non fa più notizia: “Avevamo detto che volevamo costituire una rottura vera, un cambio di stile rispetto al passato, mi auguro che, risolta questa partita, quella del “comma ter” e le altre pendenze relative ai grandi affari ristrutturatori le “eredità giudiziarie” siano smaltite, e si possa cominciare a ragionare di un futuro e di un paese normale”.
Ballerini ridotta