Giovanni Muti, il quarantanovenne imprenditore campese che nello scorso autunno fu arrestato (e carcerato per dieci giorni) con l'accusa di aver usato violenza ad una ragazza sudamericana ci ha inviato la seguente dichiarazione: "Solo nella giornata del 25 Giugno recandomi presso la Procura Livornese accompagnato dal mio legale ho potuto avere riscontro della archiviazione delle gravi accuse che mi erano state ingiustamente mosse. Ho appreso che era stato lo stesso Pubblico Ministero a chiedere l'archiviazione (in data 20 Aprile)del caso per la sua infondatezza, e che la stessa archiviazione è stata disposta in data 29 Maggio dal G.I.P.. Credo di avere il diritto a questo punto di protestare per la ingiusta detenzione a cui sono stato sottoposto insieme ad altre tre persone. Una carcerazione che mi ha provocato danni fisici oltre che psicologici e che si è negativamente ripercossa perfino sui miei rapporti ed affetti familiari. A questo punto mi aspetterei dai mezzi di informazione che si dia al mio uscire pulito da questa vicenda, la stessa rilevanza data al mio arresto. Continuerò comunque ad impegnarmi per avere piena soddisfazione che raggiungero solo quando i responsabili di un'azione così avventata nei miei confronti risponderanno del danno che ho subito. Chiudo esprimendo un sentito ringraziamento alla Magistratura Livornese per aver così celermente risolto il mio caso".