Aule di giustizia di Livorno ad alta frequentazione elbana: giovedì la deposizione del Capitano Distefano (che la prossima settimana dovrà tornare per essere ascoltato sulla sua vicenda personale) in ordine al procedimento "portoferraiese" di "Affari e Politica", venerdì è stata la volta della maxiudienza capoliverese per la vicenda di Fonte alle Rose che vedeva in veste di indagate ben 45 persone l'1,5% della popolazione comunale, un po' come se a Roma si facesse un'udienza con 60.000 cittadini alla sbarra. Il pm Massimo Mannucci ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di 44 persone. Non è stato trattato soltanto un caso, quello dell'allora responsabile del servizio tecnico Carlo Alberto Ridi, non presente per motivi di salute. La vicenda è quella della presunta speculazione edilizia di Fonte alle Rose, località sotto l’abitato di Capoliveri, in cui nel novembre del 2006 furono sequestrati una decina di appartamenti e un esercizio commerciale, poi liberato dai sigilli. Le 44 persone si troveranno davanti al giudice a rispondere a vario titolo per la realizzazione di 18mila cubi di immobilli svincolati «da qualsivoglia connessione con l’agricoltura e la ruralità» su un terreno di una decina di ettari, grazie alla variante urbanistica approvata dal consiglio comunale di Capoliveri il 21 novembre 1998. Primo della lista l’ex sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, indagato non solo in quanto amministratore ma anche come familiare di due proprietari di terreni che poi sono stati edificati, uno dei quali ha poi ereditato e dal 2003 risulta titolare di una delle concessioni edilizie (la 117). Per il Gip, Barbetti procurò allo zio e alla madre, Italo e Alida Cecolini, «un ingiusto vantaggio patrimoniale derivante dall’aver reso edificabili le aree di loro proprietà per metri cubi 5.634». Tra gli altri nomi compaiono tecnici e progettisti come Gianni Vivoli, fiorentino, la progettista della variante urbanistica Ventrella e Silvia Nanni. Ci sono poi i titolari di licenze edilizie e proprietari di terreni: Oslavio Arduini, Elba Arduini, Paolo Macchioni; Italo Cecolini (lo zio dell’ex sindaco); Guido Nelli; Antonino Calà; Giacino Maggio; Carlo e Piaggi; Vittorio Cabitza e Agnese Loi; Mario Vincenzi; Vincenzo Patruno; Domenico Tammaro; Giovanna e Maria Elias; Alberto Albertolli; Michele Albertolli; Fausto Auditore (progettista e direttore dei lavori di un intervento edilizio); Rita Turbo; Carlo Alberto Bulleri; Liliana Turoni; Piero Del Torto; Valentino Guerini. Figurano anche coloro che hanno rilasciato concessioni edilizie: il primo è Andrea Gelsi, all’epoca dei fatti assessore comunale (ne ha rilasciate 9); Federica Messina; Nicola Masini; Nicola Tamajoli Muscari. Segue la lista di consiglieri comunali e assessori. Consiglieri: Martorella Maria; Gloria Puccini; Angelo Notarelli e Gian Leone Manganelli per aver approvato le delibere di consiglio 7 e 28 del ’98; Filippo Boreali; Giulio Della Lucia; Lido Tallinucci; Gino Guglielmi; Francesca Davoli. Guglielmi e Boreali «anche» come componenti della giunta comunale che nella seduta del 24 luglio ha deliberato il provvedimento.
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