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Il Parco: Poco seria la posizione degli amministratori marcianesi sui cinghiali

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 18 gennaio 2008

In risposta all’articolo uscito sulla stampa on line di ieri “I cacciatori possono fermare i danni dei cinghiali” emergono ancora una volta considerazioni sugli effetti della presenza del cinghiale piuttosto che analizzare le cause di tale situazione. Vogliamo rendere chiaro il nostro impegno per arginare legalmente tale situazione ed evidenziare come il tentativo di scaricare le responsabilità sull’Ente sia poco serio e privo di fondamento, ma soprattutto assolutamente improduttivo dal punto di vista di un concreto risultato. E’ come prendersela con chi parla dei cambiamenti climatici perché non ci devono essere poiché danneggiano l’economia! In questa vicenda il Parco, al contrario, si sta accollando un onere enorme, poiché lo sforzo di cattura è in aumento e la resa in termini di prelievo è notevole, ma è sempre infima se paragonata alla portata del problema. Il problema è grave perché nella grande isola la bonifica del territorio è difficoltosa per la crescita intrinseca molto rapida della popolazione e per la selezione venatoria che tende ad escludere femmine e giovani, trofei meno appetibili e soprattutto potenziali riproduttori. Parlando a tu per tu con le persone che subiscono i danni e spiegando come stanno le cose si capiscono i risvolti di questa scena. Chi può essere interessato a disabilitare le gabbie di cattura del Parco per evitare il recupero dei capi? Quelli che subiscono i danni? Ancora chi può essere interessato a fare foraggiamenti dissuasivi che nutrendo gli animali ne favoriscono ancor più la capacità riproduttiva? Quelli che pensano che in tal modo gli animali si tengono alla larga dagli orti? Risulta chiaro che non bastano le spiegazioni e dati tecnici illustrati anche nella recente conferenza stampa tenuta dal Parco. In questo incontro è stato ribadito l’impegno a trattare la partita legalmente nel rispetto delle indicazioni del Ministro dell’Ambiente e dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica. Sono state anche presentate le novità per fare meglio nel 2008. In particolare si tratta di aumentare l’efficienza di cattura delle gabbie con un servizio di gestione delle stesse “a cottimo”, realizzare un megarecinto per bonificare vaste aree ad alto tasso di danni in collaborazione con il Comune interessato, infine ampliare la possibilità di sparo entro l’area protetta ricorrendo ai selecontrollori. Ci sono sull’Elba persone in possesso di tali requisiti? Ma soprattutto sono disponibili a dichiarare effettivamente la loro collaborazione? Come in altri parchi, si veda il Parco del Pollino che ha pubblicato un bando per 370 selecontrollori, questo Ente ha bisogno di formare personale specializzato con le modalità dettate dalle normative regionali e provinciali ed ha chiesto all’ATC 10 un vero coinvolgimento. Siamo in attesa di una risposta positiva sulla quale confidiamo per una reale presa in carico del problema. Diversamente dovremo chiedere aiuto ad altre aree protette e allora sarà chiaro chi ha interesse a fermare i danni dei cinghiali.


cinghiali 5

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