Alle lavoratrici e ai lavoratori Moby minacciati nella stabilità lavorativa da processi riorganizzativi aziendali e alle loro famiglie ribadiamo la nostra fattiva solidarietà. Fin da subito, assieme a Provincia e Comuni, la CM ha fatto quanto in suo potere per attivare lo strumento del dialogo e del confronto tra le parti, l' unica strada che può portare a qualche risultato. Il raggiungimento di un accordo non è aiutato da polemiche che perdono di vista il fatto che siamo tutti sulla stessa barca e da (involontarie?) falsificazioni dei fatti, come quando si accusa la CM di essersi interessata della rilevante questione sociale delle trasferte sportive invece che dei problemi dei lavoratori Moby. E' quindi forse utile ricordare come, alle Società sportive che a metà settembre 2007 si sono rivolte a noi ed ai Sindaci affinchè si intervenisse per ripristinare le agevolazioni soppresse dalla Moby, abbiamo dato doveroso ascolto, avviando, purtroppo fino ad oggi senza esito se non quello di un apprezzato ma parziale intervento della Regione Toscana, le iniziative più opportune, con atti formali condivisi dalle assemblee elettive e attraverso contatti diretti nei confronti di entrambe le Compagnie di Navigazione. Solo due mesi più tardi, a metà dicembre, si ha notizia ufficiale del nuovo provvedimento di Moby, giustificato con l’esigenza di una ristrutturazione aziendale. Immediata la posizione della Comunità Montana che il 17 Dicembre scorso, dopo aver apprezzato l’intervento del Presidente della Provincia, rileva la “positiva sinergia che c’è stata in questi decenni tra un territorio elbano che cresceva turisticamente e un’impresa privata che cercava spazi di mercato, con indubbi significativi risultati sia per il complesso dell’economia locale, sia per il consolidamento e lo sviluppo della Società di Navigazione. Appare pertanto un paradosso – si aggiungeva – che questa crescita che ha condotto Moby ad acquisire una società come Lloyd Sardegna, porti a dislocare altrove il cuore operativo del sistema Moby, con ricadute gravi per i livelli occupazionali e per la stessa immagine imprenditoriale dell’Isola d’Elba…”. La nota della CM terminava ritenendo che fosse indispensabile “ ..nell’ interesse primario dei lavoratori che operano sull’Isola, riprendere il dialogo interrotto”. Non solo. In previsione della riunione del 10 Gennaio scorso, promossa dalla Provincia per discutere il bilancio, la Comunità Montana ha invitato formalmente i Sindaci ad assumere una posizione comune a difesa del posto di lavoro dei dipendenti e per creare le condizioni di un rapporto positivo con la direzione della Società. Che i lavoratori della Moby abbiano capito il ruolo svolto dalla Comunità Montana, lo dimostra il documento approvato al termine dell’assemblea del 14 Gennaio, con il quale si individua nell' Ente comprensoriale, unitamente alla Provincia, il soggetto legittimato a riprendere la trattativa e farsi carico dei loro problemi. Le speculazioni, per di più anonime, sono fuorvianti e contribuiscono ad alimentare nuove polemiche che di fatto arrecano grave danno agli stessi lavoratori che si ritiene di voler difendere. Sappiamo che la situazione è attualmente difficile e complessa, ma non per questo intendiamo rinunciare ad ogni e qualsiasi iniziativa, in accordo con le altre Istituzioni e, in primo luogo, con il Presidente della Provincia, così da evitare i drammi familiari che si preannunciano. Occorre che ogni protagonista di questa vicenda, nessuno escluso, trovi la volontà di fare la propria parte per riallacciare nuovi rapporti, con l' obiettivo comune dello sviluppo dell’Isola e del benessere dei suoi abitanti.
Alessi Danilo Ghiaie