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Morire a Campo per il nome della via.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 16 gennaio 2008

Si può morire in un paese dell'Elba perché una autoambulanza non trova più la tua casa? Per sommi capi io oggi ho raccolto dai diretti interessati queste notizie, che mi parrebbero gravi: Sabato scorso a Campo un medico della guardia medica ha chiamato il 118 per un ricovero di urgenza. Una anziana signora aveva avuto un problema di cuore e doveva essere ricoverata all'ospedale di Portoferraio. Il 118 che opera da Livorno ha definito il ricovero come di massima urgenza: codice rosso e rendez-vous a metà strada con l'ambulanza di Portoferraio, la sola che d'inverno ha il medico a bordo. E' stata incaricata la croce rossa di Marina di Campo di recarsi in Salita degli oleandri 44, una via semi centrale di Campo, subito alle spalle del centro storico. Anche io che lavoro in un ufficio, ma ho fatto i corsi obbligatori di pronto soccorso (la Legge 626 del 94) so che in questi casi la partita si vince o si perde nel giro di 10 minuti. Invece inspiegabilmente l'emergenza è stata dirottata su Pomonte in via degli oleandri, non so quale numero. La Misericordia di Pomonte ha escluso subito una emergenza nella sua via degli oleandri ed ha telefonato al medico che aveva richiesto l'emergenza, che ha confermato trattarsi di Marina di Campo Salita degli oleandri 44. La misericordia di Pomonte è poi corsa verso Marina di Campo. La Croce rossa di Marina di Campo intanto con la sua ambulanza non trovava Salita degli oleandri. Solo dopo ripetuti tentativi andando avanti e indietro l'ha trovata. Ma quando ci è riuscita la donna era spirata. Infatti l'unico soccorso che il sistema sanitario è stato in grado di assicurarle, in una mezz'ora buona, è stata una iniezione di cortisone. Un po' poco per sopravvivere. La signora di cognome faceva Spinetti e da sposata (oltre cinquanta anni fa) si dà il caso che portasse il cognome che porto io. Credo pertanto di avere il diritto di avere risposte ufficiali da tutta una serie di persone, come il Direttore del 118 di Livorno ed i dirigenti delle associazioni di volontariato che fra Campo e Marciana hanno avuto un ruolo nella vicenda. Io una idea me la sono fatta e per quel poco o tanto che ho imparato in questi anni, temo che sotto il profilo penale non tutto sia in ordine. Per ora -in uno spirito costruttivo- sono al punto di decidere l'offerta che è d'uso fare quando ci si serve di una autoambulanza: devo farla alla pubblica assistenza di Campo che nel dicembre scorso gestì con più fortuna il ricovero della stessa anziana signora in circostanze pressoché uguali? Devo farla alla Croce Rossa che ha provato a raggiungere Salita degli oleandri a Campo ed alla fine ci è anche riuscita? Devo farla alla misericordia di Pomonte che ha avuto l'intuizione di telefonare nell'incertezza al medico che assisteva il “codice rosso” dall'abitazione della signora? Altri mi hanno consigliato di non fare alcuna offerta e di spendere solo per un avvocato. Perché nessun elbano abbia a ripetere in futuro questa triste esperienza. Tu Sergio (o egregio direttore) al mio posto che cosa faresti? Io so solo che da almeno trenta anni all'inizio della Salita degli oleandri una targa in ceramica del Comune di Campo indica il nome della via e che se su Google Maps (uno dei siti internet più noti al mondo) digiti -come ho fatto io- Marina di Campo Salita degli oleandri, ti arriva immediatamente la mappa dettagliata di Campo con una freccia grossa così che indica -ironia della sorte- proprio la casa di quella anziana signora, che fino a sabato scorso era stata la mia mamma. Egisto Gimelli - Marina di Campo Carissimo Egisto Per iniziare un abbraccio anzi due, uno a nome della redazione ed uno particolare da me. Ti consolerà poco sapere che, avendo perso mia madre anni fa in circostanze analoghe (anche se nel mio caso il fatale ritardo fu dettato da circostanze non imputabili al sistema sanitario o a quello dei soccorsi) posso provare più di altri a capire cosa provi, il senso insieme di tristezza, rabbia e frustrazione che certo ti ha colto. E so anche benissimo che in questi momenti poco conta dirti che lavoro da anni con gli operatori del 118 e con i tanti volontari delle pubbliche assistenze e di aver trovato di norma "al pezzo" persone gentili, motivate, capaci. Lo so perché una singola vita umana è inestimabile e quando si sbaglia in questo settore si corre il rischio di non poter porre rimedio alcuno. Ti racconto invece cosa mi è accaduto appena qualche ora fa, quando mi sono sfrecciate davanti due autaambulance dirette in ospedale. Quasi meccanicamente (ero molto stanco e pure discretamente incazzato per una mia vicenda personale) ho chiamato il 118 per la consueta richiesta di informazioni. "E' un infarto .." Mi ha detto un operatore da Livorno. "Ah nulla di rilevante .." Ho commentato. "A parte che qualcuno rischia la vita no" Mi ha bacchettato subito con voce molto amara il mio interlocutore. Non aveva capito che quel nulla di rilevante non era una dimostrazione di cinismo o di pelo sullo stomaco, ma una semplificazione del "nulla di giornalisticamente rilevante, faccenda privata, anche se tragica per chi la vive, che non è opportuno sbattere su un notiziario". Ma, alla luce della tua lettera che dopo ho letto mi è parso di capire che forse quell'operatore ricordava cosa era accaduto tre giorni fa a Campo, che sedeva alla consolle accanto a chi si stava dannando l'anima per fare in modo per far arrivare un ambulanza nella via degli oleandri giusta, se non era lui stesso. Non so chi dovresti premiare o penalizzare con il tuo contributo, non mi pronuncio sulla opportunità che tu ricorra alle vie legali. Mi viene in mentre altro. Mi viene in mente una cosa di cui parlammo in parecchi quando un burocrate romano con un colpo di penna cassò il 115 elbano, togliendo dall'isola il punto si ascolto della linea di emergenza dei Vigili del Fuoco. Una decisione dalla quale per fortuna riuscimmo (come comunità isolana) a far recedere chi di dovere. In quella occasione sentimmo riaffacciarsi una proposta a mio parere molto sensata: quella di una unica sub-sala operativa elbana funzionante H/24, capace di gestire tutte le emergenze isolane non solo mediche, come terminale delle chiamate sui numeri di soccorso o come interfaccia immediato di questi. Non so se nel caso che ti ha direttamente toccato una simile struttura funzionante (e conseguente riorganizzazione dei servizi) avrebbe mutato il corso degli eventi, sono certo che in molti casi tornerebbe utile.


campo lungomare

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