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Il giorno della Balena Blu

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 15 gennaio 2008

L'assemblea dei dipendenti Giornata densa sui diversi fronti della vicenda Moby Lines quella di Lunedì 14 gennaio. Per iniziare l'attenzione era puntata soprattutto in Via Ninci, all'incontro tra i sindacati confederali e i lavoratori minacciati di licenziamento. Un'iniziativa per molti versi nuova, vista la scarsa consuetudine dei dipendenti Moby a confrontarsi con i sindacati, sulle risultanze della quale è emersa una prima notizia certa: i lavoratori si erano dati una rappresentanza sindacale aziendale eleggendo i loro delegati. Si attendeva anche la pubblicazione di un documento sindacale riassuntivo dell'incontro ma a sera lo scritto annunciato non era ancora giunto alle redazioni. La citazione giudiziaria Ma ad elevare la temperatura era un comunicato che giungeva dai vertici della Compagnia di navigazione: "Moby SPA - vi si leggeva nella laconica nota - ha dato mandato ai propri legali di citare in giudizio il Presidente degli Albergatori Elbani, per le dichiarazioni gravemente lesive rese da quest'ultimo a mezzo stampa" Un altro documento degli Albergatori Dell'iniziativa giudiziaria di Moby si aveva notizia contemporamente all'uscita di un altro documento a firma di Mauro Antonini nel quale pareva che gli albergatori tentassero almeno di "raffreddare" il confronto: "In relazione alla querelle esplosa in questi ultimi giorni sulla stampa locale - affermava Antonini - in merito alla questione del trasferimento dei dipendenti Moby, nonché per le affermazioni dell’Avv. Parente e degli stessi dipendenti Moby nei confronti della nostra Categoria, informiamo che, ritenendo improduttivo un “ping pong” di accuse reciproche per lo più sterili ed inefficaci alla soluzione del problema, questa Associazione ha ritenuto non dover più intervenire con comunicati stampa sull’argomento. La nostra Associazione rimane comunque disponibile ad affrontare il problema dei trasposti marittimi nelle sedi più opportune affinché si possa arrivare a produrre azioni per una soluzione positiva della questione nell’interesse della Comunità Elbana. Considerata l’importanza dell’argomento, anche alla luce delle ultime dichiarazioni dei dipendenti Moby, auspichiamo che lo stesso venga affrontato e dibattuto quanto prima possibile. Il Presidente - Mauro Antonini" Prese di posizione e silenzi Interviene intanto sulla questione Roberto Marini che pare preoccupato soprattutto a non acuire i termini del confronto pur partendo da una contestazione delle affermazioni di Moby e da una giustificazione delle posizioni espresse dagli albergatori: "Gli intermediari, di entrambe le parti - scrive il consigliere di minoranza portoferraiese - scesi in campo fino ad oggi non sembrano seguire la giusta via per la miglior ricomposizione degli interessi in ballo o, per meglio dire, degli interessi dei lavoratori, perché quelli che sono gli interessi in ballo “non ci è dato di sapere”. Su TEnews appare anche una frase di commento del presidente della Provincia Giorgio Kutufà che risponde (ribadendo l'utilità di un confronto) all'annullamento dell'incontro programmato con Moby unilateralmente deciso dall'Amministratore Delegato Parente : “La società Moby, nei rapporti con l’Autorità Portuale, ha avuto l’attenzione alle proprie esigenze per il ruolo di compagnia radicata sul territorio. Nelle mie dichiarazioni alla stampa ho inteso soprattutto sottolineare l’esigenza di salvaguardare l’occupazione e le ricadute sul tessuto economico dell’isola e dell’intera provincia”. Quello che colpisce però è l'assordante silenzio di alcuni ambienti portoferraiesi e diessini, storicamente impegnati nel tessere le lodi dell'"imprenditore illuminato", che se ne restano spiazzati e muti di fronte alle uscite "smobilitanti" della società che avevano così fortemente sponsorizzato, incuranti di piccoli particolari come l'evidente assenza di una coscienza sindacale tra i dipendenti Moby, o l'evidente paternalismo della sua gestione. Il buon senso di Lorenzo Marchetti Per fortuna dei diessini c'è pure una nota di "deciso buon senso" sulla intera questione arrivata da Lorenzo Marchetti (il traghettatore dei DS elbani nel PD) E’ inammissibile che i dipendenti naviganti e a terra della Moby abbiano deciso il blocco totale, per di più ad oltranza, del servizio marittimo additando le critiche che il presidente degli albergatori ha rivolto alla società di Onorato. Quelle di Mauro Antonini sono le considerazioni del presidente di una associazione privata, seppure importante, ma pur sempre di un sindacato di categoria e non di un soggetto pubblico dotato di poteri decisionali. Ci sembra, quindi, esagerata la reazione che ne è seguita. Lo sciopero non è una scampagnata poiché ai lavoratori viene decurtata una parte consistente del loro già scarso salario, e questo lo sanno bene quei marittimi che hanno partecipato allo sciopero generale dei trasporti. Al momento ottanta dipendenti di Moby hanno, per di più, una vertenza aperta con quella compagnia di navigazione che ha programmato il loro trasferimento a Genova e Milano. Che dire allora di un’azienda che tramite il proprio amministratore delegato, comunica "via stampa" l’annullamento dell’incontro con la provincia di Livorno? Anche qui siamo di fronte ad un atteggiamento incomprensibile: il presidente Kutufà ha parlato di trattamenti di riguardo ricevuti dalla Moby. Cosa c’è di male? Oggi stiamo vivendo una situazione che incalza tutta l’isola nelle sue molteplici articolazioni. Questa circostanza merita una riflessione collettiva. I collegamenti via mare interessano sia lo sviluppo economico sia la qualità della vita di noi elbani, e quindi nessuno può restare passivo di fronte al duopolio che regna sul canale. Lorenzo Marchetti Il soccorso dell'Autorità Portuale Ma c'è ancora il tempo al termine della giornata di registrare una lunga nota sulla vicenda licenziata dall'Autorità Portuale di Piombino: “Le vicende societarie della Moby s.p.a e le conseguenti polemiche apparse negli ultimi tempi sulla stampa, hanno riportato in primo piano la questione dei trasporti marittimi e di conseguenza le competenze che l'Autorità Portuale di Piombino riveste, sia pure in modo non esclusivo, in questo settore. La problematica dei servizi di linea, su cui l'Autorità Portuale, le competenti autorità marittime, la Comunità Montana dell'Isola d'Elba e le amministrazioni comunali interessate stanno concentrando grandi sforzi di analisi e prospettive è una materia delicata e complessa che, sicuramente, non può essere semplificata nei termini che sono apparsi recentemente sulla stampa. Questa problematica, infatti, coinvolge aspetti di rilievo comunitario sui quali il Comitato Portuale dell'Autorità Portuale ha già assunto provvedimenti tesi ad affrontare la questione nei tempi e nei modi più rapidi e corretti possibili, in ciò avvalendosi anche del contributo di professionisti del settore di alto prestigio nazionale, oltre che, per i contenziosi in essere, della avvocatura dello Stato, del ministero dei Trasporti e dell'Autorità garante per il Mercato e la Concorrenza. L'indirizzo che l'Autorità Portuale sta seguendo, per risolvere questa delicata problematica, è quello di rispondere adeguatamente, pur all'interno di un contesto di congestionamento del porto di Piombino e di una forte volontà di concertazione, alle esigenze della popolazione elbana, favorendo la più ampia concorrenza nel mercato rilevante, sempre nel rispetto delle norme vigenti e della sicurezza, nel riconoscimento del ruolo consolidato sul territorio delle compagnie di navigazione operanti da decenni sulla tratta Piombino-Isola d'Elba, nella ricerca di ogni possibile ottimizzazione degli spazi portuali oggi disponibili, avviando progetti concreti per il potenziamento delle infrastrutture, all'interno di una strategia che vuole diversificare al massimo i propri traffici ed esaltarne le vocazioni. Aver auspicato l'avvento di una terza o quarta compagnia quale soluzione di tutti i problemi occupazionali posti dalla vicenda, oltre ad aver fornito lo spunto per legittimare reazioni dei lavoratori della Moby significa non riconoscere il ben più complesso quadro di riferimento, le relative procedure e tempi a cui l'Autorità Portuale non può legittimamente non richiamarsi ai fini di assumere qualsiasi determinazione di sua competenza. Pertanto l'unico terreno su cui è giusto scendere è quello di un confronto sereno, costruttivo e di merito. L'Autorità Portuale ribadisce in questa sede la sua volontà di supportare e collaborare con il tentativo degli enti locali elbani ed in particolare del presidente della Provincia di Livorno di pervenire ad una soluzione efficace di questa vicenda". APP Molto ancora da chiarire Prevediamo che la nota dell'A.P.P. non sarà accolta molto favorevolmente da questo lato del canale, apparendo troppo sbilanciata a favore di quello che Marchetti chiama senza mezzi termini e giustamente il duopolio. Anche la tirata d'orecchie per Antonini che magari si sarà espresso con poca cortesia formale, ma che ha posto questioni serie (prezzi alti, poca o nessuna concorrenza, vetustà dei vettori) ci pare più che un argomentata contestazione una pura captaptio benevolentiae nei confronti dell'armatoria ed un'autoassoluzione preventiva da eventuali contestazioni di non avere fatto abbastanza sui problemi seri di cui sopra. Ancora meno sarà compresa in questo momento nel quale ai comuni mortali cittadini non è stato dato modo di sapere QUALE E'IL VERO OGGETTO DEL CONTENDERE, su cosa di baserebbe la "trattativa" a cui tutti fanno riferimento, cosa vorrebbe Moby per recedere dal suo atteggiamento (ammesso che voglia qualcosa), cosa le istituzioni sono orientate a concedere (ulteriormente).


traghetto Moby Lines

traghetto Moby Lines

traghetto Moby Lines

traghetto Moby Lines

presidente albergatori mauro antonini

presidente albergatori mauro antonini

moby imbarco

moby imbarco

Luciano Guerrieri autorità portuale

Luciano Guerrieri autorità portuale

moby striscia

moby striscia

lorenzo marchetti giubba

lorenzo marchetti giubba